Verona, 7 apr. (Askanews) - Il Gruppo Montelvini partecipa alla 57esima edizione di Vinitaly con i brand Montelvini, ambasciatore del territorio di Asolo Montello DOCG, S.Osvaldo, con i vini fermi tipici del Lison Pramaggiore DOCG e Monvin, specializzato nella produzione di vino in fusto di fascia premium, che vuole unire qualità e un packaging che rispetta l'ambiente.
"Per noi la presenza al Vinitaly - ha detto ad askanews Alberto Serena, amministratore delegato di Montelvini - è una costante. Abbiamo partecipato dalla prima edizione 1967 e siamo nel cuore del Veneto: noi siamo nella zona di Asolo, il territorio dell'Asolo Prosecco superiore DOCG, per cui ovviamente portiamo avanti le bollicine nel nostro territorio. Il Vinitaly ovviamente per noi è il momento clou dell'anno, quello più importante. Quest'anno particolarmente importante perché il mercato sta cambiando in maniera radicale".
Per il 2024 il fatturato di Montelvini ha registrato una crescita del 6,5%, superando i 32 milioni di euro, con una importante quota di export, ma la situazione economica globale resta complessa e i dazi sono un'incognita pesante per il Made in Italy. "Il nostro mondo - ha aggiunto l'ad di Moltelvini - è un mondo resiliente per definizione, nel senso che il consumo del vino è sempre calato negli anni, però questo non ha non ci ha scoraggiato, anzi, con il successo delle bollicine e del vino italiano in generale, comunque la nostra azienda è cresciuta negli anni. Per cui bisogna essere sempre ottimisti e parlando di vino bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno".
La cantina veneta è tra i pionieri in Italia per il vino in fusto e lavora alla valorizzazione e al riconoscimento qualitativo dei vini. E in questo ambito a Vinitaly ha svelato in anteprima un vino a basso contenuto alcolico nel formato da 20 litri. "Per noi quest'anno - ha aggiunto Sarah Serena, direttore generale di Montelvini - c'è la novità del vino alla spina low alcol, quindi con 8 gradi. È effettivamente un un vino, non è una bevanda. Per noi la scommessa del low alcol, ma anche del vino alla spina, crediamo sia vincente in questo momento. Siamo un'azienda che ha una certificazione di sostenibilità e vino alla spina significa anche un prodotto sostenibile perché c'è meno consumo di imballaggi dal vetro ai cartoni e quant'altro. Quindi sicuramente interesse nel mercato italiano, ma veramente molto molto interesse nei mercati stranieri".
L'idea, per un'azienda che storicamente ha saputo adattarsi ai diversi scenari globali, è quella di offrire un prodotto che possa soddisfare soprattutto i giovani, che sono i nuovi consumatori, e son spesso più attenti al tema della sostenibilità, ma anche a stili di vita salutistici.