Verona, 7 apr. (askanews) - Parola d'ordine valorizzare le eccellenze vitivinicole siciliane e dare voce alle esigenze degli imprenditori per un'area che, oltre al vino esporta bellezza paesaggistica e storico-artistica nel mondo. Dalla 75^ edizione del Vinitaly di Verona, dove si è discusso delle strategie di sviluppo del territorio, la Regione Sicilia riparte dalle sfide poste dai mercati internazionali.
Lo conferma Salvatore Barbagallo, assessore all'agricoltura, sviluppo rurale, pesca mediterranea della Regione Sicilia. "Oggi portiamo a Vinitaly 120 aziende con un fatturato di 550 milioni di euro l'anno, quindi un fatturato importante, con prodotti di eccellenza, la viticoltura si sta espandendo oltre le tradizionali aree di Agrigento, Trapani e Palermo; anche l'Etna è in grande espansione e questo è un brand molto rilevante, una zona molto adatta all'enoturismo perché ci sono attrattività e bellezze naturalistiche di rilevanza mondiale, pertanto c'è una forte crescita. Il governo regionale e il mio assessorato è fortemente impegnato soprattutto a migliorare i servizi che è quello che ci chiedono gli imprenditori".
Il tema dei dazi imposti dagli Stati Uniti ha tenuto banco. L'assessore Barbagallo ribadendo il momento delicato per il settore si è detto comunque fiducioso nell'apertura di nuovi mercati.
"La Sicilia esporta il 20% del prodotto del valore economico e quindi è un mercato abbastanza importante ma siamo fiduciosi e ci daremo sostegno innanzitutto nell'apertura di nuovi mercati, il potenziamento di quelli esistenti, il potenziamento dell'enoturismo, molte zone della Sicilia sono particolarmente vocate e aspettiamo con fiducia l'evoluzione di questa situazione ma siamo certi che gli imprenditori sapranno reagire perché hanno un tasso di resilienza piuttosto elevato per cercare di ammortizzare questo colpo". Per Mirco Carloni, presidente della Commissione agricoltura della Camera dei Deputati la peculiarità siciliana è anche nell'enoturismo.
"La Sicilia è un grande esempio di come si può valorizzare non solo la produzione del vino ma anche fare in modo che grazie al vino ci sia una trasformazione dei luoghi di produzione agricola in luoghi di somministrazione e di mescita. Sta infatti prendendo piede un turismo esperienziale legato al vino, per cui la Sicilia è davvero un protagonista e penso anche che la politica in questo debba assistere con delle norme che facilitino soprattutto l'ingresso dei giovani nel mondo agricolo. Il ricambio generazionale, se il fascino di queste aziende rimane e cresce, credo che sarà ancora più facile che i giovani vogliano continuare a stare nella loro terra e portare avanti le aziende create dai lori nonni e dai loro genitori.
Un obiettivo di crescita economica e di mantenimento della migliore tradizione italiana.