Verona, 9 apr. (askanews) - Tra le storie che si incontrano a Vinitaly c'è anche quella di Giuseppe Gallo, esperto di mixology e conoscitore del mercato degli spirits, che è oggi una personalità di rilievo del settore beverage. Fondatore e CEO di Italspirits, Italicus e Savoia, ci ha raccontato le tendenze di oggi nel comparto.
"Le tendenze - ha detto ad askanews - vanno sempre per un mercato che gradisce delle bevande con gradazione alcolica moderata e bassa e soprattutto long drink. Abbiamo visto il boom dello spritz che negli ultimi anni, soprattutto negli Stati Uniti d'America, è diventato uno dei cocktail più bevuti. Ma vediamo anche altri cocktail come il Paloma o come il Garibaldi che sono diventati sempre di più di tendenza sia all'interno dei cocktail bar, ma anche come consumo a casa".
Tra le intuizioni di maggiore successo di Gallo c'è anche il rilancio del rosolio, Italicus appunto, che è pure un omaggio ai prodotti del nostro Paese. "I nostri prodotti - ha aggiunto - hanno i valori di base che sono in comune tra di loro. Devono parlare di Made in Italy, devono parlare della storia del nostro bellissimo Paese e soprattutto devono rispettare il territorio. Italicus vuol dire italiano in lingua latina, mentre Savoia cita la casa reale che ha riunito l'Italia nella nazione che conosciamo oggi. Il secondo punto è comunque molto importante: vogliamo parlare della storia d'Italia. Il Savoia Rosso parla della spedizione dei mille di Giuseppe Garibaldi, mentre il Savoia Arancio, recentemente lanciato, parla di Marco Polo e la sua spedizione in Asia, che poi è rientrato in in Italia o in Europa dopo tantissimi anni".
L'attenzione al territorio, poi, si declina nell'utilizzo di prodotti come il bergamotto di Calabria, il Marsala a 14 mesi invecchiato della Sicilia, oppure l'Orange wine fatto in Molise. E come per tutto il Made in Italy agroalimentare anche per le aziende di Gallo - che dagli USA incassano tra il 35 e il 45% del fatturato, il tema dei dazi è molto rilevante e preoccupante. Ma la direzione non cambia: "Vogliamo tenere la qualità alta - ha concluso Giuseppe Gallo - e soprattutto lo stesso prezzo, così che la situazione internazionale non vada a cadere poi sul consumatore", ha concluso il CEO.
E oggi l'obiettivo è posizionare Italicus come punto di riferimento nel panorama dell'aperitivo Made in Italy a livello globale.