Milano, 4 mag. (askanews) - Sono oltre 23mila in Italia i minori allontanati dalle famiglie di origine ospitati nelle strutture di accoglienza in seguito a un provvedimento del Tribunali dei minori. Neonati, bambini e adolescenti che vivono spesso per anni in comunità residenziali ma che avrebbero bisogno di un supporto che solo un nucleo familiare può dare, con attenzioni esclusive e relazioni affettive personalizzate. Il 4 maggio si celebra il quarantennale dall'entrata in vigore della Legge che regolamenta l'Affido Familiare, un'occasione imperdibile per informare e sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dell'accoglienza familiare dei minori in difficoltà. Ma nonostante la Legge 184 sia entrata in vigore 40 anni fa, il numero di famiglie disposte ad accogliere bambini che hanno alle spalle situazioni complicate è ancora insufficiente rispetto alle necessità. Per questo diversi comuni italiani, tra cui Milano, Novara, Padova, Genova, hanno intrapreso iniziative di promozione, sensibilizzazione e sostegno per l'affido familiare. In questo percorso, un ruolo fondamentale lo svolgono organizzazioni no profit, come l'Associazione CAF (www.associazionecaf.org).
Ne parla Emanuela Angelini, Head of Communication and Fundraising - Associazione Caf Onlus: "L'Associazione Caf offre alle famiglie e agli adulti che vogliono intraprendere un percorso di affido il supporto di un'equipe multidisciplinare, formata da psicologi, pedagogisti, assistenti sociali ed educatori. Quindi un pool di professionisti che sono in grado di offrire un sostegno a 360 gradi al minore, alla famiglia di origine, alla famiglia affidataria, che sono i tre soggetti protagonisti di questo progetto d'accoglienza".
L'affido familiare è una forma di accoglienza molto flessibile, personalizzata sulle esigenze del bambino e sulle possibilità della famiglia che si candida come affidataria. "Possono candidarsi come affidatari un po' tutti, la legge fissa un solo criterio: essere maggiorenni. Quindi coppie sposate, coppie di fatto, famiglie con o senza figli, single, coppie magari già un po' anziane, possono candidarsi ed essere risorse preziose per l'accompagnamento di un bambino all'età adulta".
Per sostenere questi progetti è fondamentale il contributo dei privati e la raccolta fondi. Il Gruppo Artsana lo fa attraverso il progetto "Chicco di Felicità", che supporta l'associazione Caf dal 2017 e quest'anno rinnova il suo impegno.
Federica Padoa, Chief Marketing Officer Artsana Group: "Chicco è da sempre a fianco e a sostegno delle famiglie. E lo fa da oltre dieci anni anche attraverso il progetto Chicco di felicità che è volto a sostenere, sensibilizzare e restituire alle famiglie in difficoltà e ai più fragili un sorriso".
"In particolare quest'anno sosteniamo il progetto dell'affido che è un progetto volto a quelle famiglie che in un particolare momento della loro vita si trovano ad avere maggiore bisogno. Contribuiamo insieme a Chicco, attraverso dei prodotti solidali, dei piccoli pensieri e piccoli oggetti, sia per chi li regala e soprattutto anche per chi li riceve, a sensibilizzare sulla necessità di essere al fianco di chi ha bisogno"
Per chi vuole mettersi a disposizione di un progetto di accoglienza l'invito è di contattare il coordinamento affidi del proprio comune di residenza. Si può partecipare al progetto solidale Chicco con l'acquisto di un prodotto simbolico della collezione Chicco di Felicità disponibile presso i negozi Chicco e online sul sito www.chicco.it.