Ultime notizie pagina 207 di 864

Filtra categoria
Tutte Breve (< 4 minuti) Media (tra 4 e 20 minuti) Lunga (> 20 minuti)
Qualsiasi Oggi Questa settimana Questo mese Quest'anno
Data caricamento Più visti Più rilevanti
ULTIME NOTIZIE 17 SETTEMBRE 2024

Rallenta spesa non alimentare ma alla cura personale non si rinuncia

Milano, 17 set. (askanews) - Gli italiani tirano la cinghia sulla spesa non alimentare, che nel 2023 supera i 110 miliardi ma rallenta in maniera decisa, sotto i colpi di inflazione e conseguente perdita di potere d'acquisto. Certo il quadro non è omogeneo tra i diversi comparti, ma mostra articolate declinazioni che l'edizione 2024 dell'Osservatorio Non Food di GS1 Italy mette a fuoco attraverso l'analisi dell'andamento di 13 comparti non alimentari. "Il 2023 è stato un anno che registra un più 0,4%, che è un trend molto in compressione rispetto a quello che è avvenuto negli anni precedenti. Si scontra con un più 4,2 del 2022, addirittura un +12% del 2021 - Samanta Correale, senior business intelligence manager di GS1 Italy - Quello che ha portato sicuramente a questo risultato di compressione è dovuto all'andamento dei tre comparti più importanti in termini di consumi, l'elettronica di consumo, l'abbigliamento e calzature e per la prima volta da diversi anni anche l'edutainment". All'interno di questo trend comparti come la profumeria, cresciuta a valore più dell'11%, o prodotti per l'automedicazione, saliti del 4,2%, bilanciano il risultato negativo dell'elettronica di consumo che è arretrata del 4,8%, l'edutainment l'1,6% e abbigliamento e calzature quasi l'1%. "Il 2023 è stato un altro anno legato all'aumento del costo della vita e quindi alle dinamiche inflazionistiche abbiamo visto consolidarsi la propensione ad esempio alla riparazione, alla compravendita dell'usato, addirittura al noleggio - osserva Coreale - Devo sottolineare un altro elemento: comincia a diventare sempre più importante, sempre più rilevante, anche un'attenzione a quella che è la sostenibilità. Questo tema ha modificato, sta modificando le scelte d'acquisto dei consumatori in molte dei comparti delle categorie non alimentari". Questa frenata della spesa non alimentare si è riflessa anche sulla rete distributiva che ha visto abbassare la serranda di 9.200 negozi. Un trend che da tempo investe tutti i comparti analizzati nell'Osservatorio Non Food, con un inasprimento per tessili e biancheria per la casa, libri, giornali e cartoleria e calzature e articoli in cuoio. "Se andiamo a leggere questa riduzione dei negozi in ottica di agglomerazioni commerciali e quindi dove questi negozi sono presenti - spiega - vediamo un trend negativo praticamente in tutte le agglomerazioni, quindi ad esempio nel commercio urbano centrale piuttosto che all'interno dei centri commerciali o dei parchi commerciali, l'unica agglomerazione commerciale che vede un incremento di punti vendita è quella dei factory outlet dove nel 2023 leggiamo un aumento della rete di vendita del più 0,8%". In questo contesto il canale dell'ecommerce lo scorso anno si è andato stabilizzando dopo il boom del periodo Covid confermando edutainment ed elettronica di consumo come i comparti dove le vendite online hanno un peso maggiore. Proprio il rapporto con il mondo dell'online è finito sotto la lente di una ricerca inserita nell'Osservatorio non food che indaga il processo di acquisto nelle diverse generazioni, boomer, Generazione X, Millennial e Generazione Z. E se nel caso dei giovanissimi c'è stata la conferma che il 72% di loro cerca informazioni online prima dell'acquisto anche i boomers non disdegnano questa prassi "Una generazione boomers che nel nostro immaginario internet non dovrebbe in teoria neanche usarlo o usarlo poco ed è vero lo usa meno, però, questo meno in realtà si assesta intorno a più del 60%, quindi - conclude - anche qui alcuni, chiamiamoli pregiudizi, sono stati in qualche modo anche un po' sfatati". Anche il tema della sostenibilità assume forme diverse a seconda delle generazioni, con una predilezione per acquisti di qualità ma meno frequenti per i boomers a fronte di una propensione a riciclo e riuso dei più giovani. A conferma che temi trasversali innescano processi d'acquisto differenti a seconda delle generazioni.

7 visualizzazioni
Chiudi
Caricamento contenuti...