Torino, 7 nov. (askanews) - Nella settimana di Artissima a Torino si inaugurano molte mostre, una delle più forti è il secondo capitolo che la Fondazione Merz dedica proprio a Mario Merz in vista del centenario della nascita dell'artista, che cade il 1 gennaio 2025. "Qualcosa che toglie il peso che mantiene l'assurdità e la leggerezza della favola", questo il titolo dell'esposizione, raccoglie disegni, tele, ma soprattutto igloo e tavoli che negli spazi del museo vogliono abitare la sensazione del fare esperienza dell'essere al mondo. Merz ha sempre creduto che l'artista dovesse abitare il luogo, non solo esporvi le proprie opere, e questa intenzione si percepisce da subito.
Seguendo la lezione dell'antropologo Lévi-Strauss, il lavoro di Mario Merz continua, anche oggi, a inseguire la natura profonda che si cela dietro i modelli, per arrivare alle leggi che stanno alla base del pensiero umano. In questo senso i tavoli, forse anche più degli igloo, svolgono il ruolo di struttura fondamentale sulla quale apparecchiare l'accoglienza e le risposte ai bisogni essenziali. Temi che restano di bruciante attualità, e che qui continuano a trasmettere emozioni.
Alle OGR è invece ospitata una personale di Cyprien Gaillard, "Retinal Rivalry", curata da Samuele Piazza, costruita intorno al video che dà il titolo alla mostra e prosegue la ricerca sulle immagini stereoscopiche in movimento e il loro potenziale scultoreo, spettrale e psichedelico. Un'opera che utilizza la cinematografia 3D e tecniche di ripresa e proiezione a elevata frequenza di fotogrammi per indagare l'ambiente architettonico della Germania. Una co-produzione tra le OGR e musei molto importanti come la Fondation Beyeler di Basilea e la Haus Der Kunst di Monaco di Baviera.