Roma, 24 apr. (askanews) - Un lutto non elaborato, un dolore rimosso, possono separare, allontanare, distruggere, ma c'è sempre una via di uscita. Il film di Paolo Costella "Storia di una notte", nei cinema dal 30 aprile, con Anna Foglietta e Giuseppe Battiston, racconta proprio come una tragedia possa disgregare una famiglia unita e felice e come un ennesimo dolore possa essere invece un'occasione per riavvicinarsi. Il regista ha spiegato: "E' la storia di un uomo e di una donna sopraffatti dal dolore, che riescono però a reagire grazie alla spinta della figlia, in primo luogo, che più di loro sente il bisogno di ritornare nella vita" e Foglietta ha detto: "Il modo personale anche di reagire e di rimanere in contatto con la persona che non c'è più è totalmente personale e può creare disturbo, può creare appunto distanza".
Rispetto alla rimozione collettiva del dolore che a volte si fa di fronte ad eventi tragici che non ci toccano direttamente, come le guerre, Foglietta ha detto: "Io credo che ci sia una grande implosione, persone che non riescono a trovare uno sfogo, che non riescono a trovare una soluzione a tutto quello che sentono. Parlo personalmente, io un anno fa ho avuto una crisi profondissima perché non riuscivo a trovare un senso a tutto quello che provavo, all'ineluttabile, all'incapacità di reagire. E' impossibile pensare per me che il mondo davvero sia questo, è difficile. E io sono una donna strutturata, che ho le mie soddisfazioni, ho il mio lavoro, le mie fortune. E' nostro compito, nostra responsabilità, anche attraverso un film come questo, che offre l'opportunità di elaborare un tabù che è il tabù del dolore".