Milano, 20 gen. (askanews) - "Sì, ho notato che si sta tornando comunque, molti brani, quasi tutti, parlano più di rapporti personali, anche contrastanti, anche amori difficili, oppure appunto di rapporti personali interpersonali. Come ho detto si parla più del micromondo rispetto al macromondo che ci circonda. Forse è anche un modo per sfuggire da quello che ci circonda di gravissimo e ritornare un pochino di più a parlare a quello che ci circonda vicino a noi, a rapporti personali" Così Carlo conti ha spiegato che non c'è stata alcuna censura di temi politici nella canzoni in gara al Festival di Sanremo. Tante ballad tra i 30 brani dei big in gara più i quattro dei giovani ma ci sono anche tormentoni pop e rap. Manca invece del tutto il rock. Il conduttore e direttore artistico spiega così: "Il problema è che sono pochi trenta, c'erano altre 6 brani che potevano andare in gare. Io preferisco avere un ospite in meno e avere due canzoni più o tre in più in gara nel festival piuttosto che avere lo spazio per fare chiacchierate e monologhi perché lo ritengo il festival della canzone italiana. Credo ci sia una varietà musicale abbastanza rappresentativa, anche se mi dispiace che manca il tassello del rock, quello che a me piace molto, purtroppo questo è un tassello che manca, perché non sono arrivati i brani, altrimenti avrei potuto selezionare proprio il rock, quello cattivo che piace a me, ho comunque anche un rock abbastanza di facile ascolto, non c'è stato niente. Preferisco comunque avere due brani più piuttosto per uno spazio comico, un monologo che sia di un comico o che sia di un approfondimento, e di dare più spazio alla musica e ai protagonisti della musica attuale, magari anche puntando su qualcuno che non l'ha mai fatto il festival e che magari per la prima volta si affaccia a questa ribalta".