Roma, 03 Feb. - Se ne è parlato a lungo. Il caso di Federico Fashion Style, accusato di non esporre il listino prezzi all'interno del suo salone di bellezza, ha destato l'attenzione di una nota trasmissione televisiva e ha diviso l'opinione pubblica. Lele Canavero, noto imprenditore e formatore nel mondo dell'Hair&Beauty, settori nei quali svolge anche il ruolo di formatore e trainer, ha commentato così: "Sapete qual è l'errore compiuto da Federico? Non sentirsi orgoglioso di mostrare al pubblico quanto costa il suo lavoro. Nei miei corsi -ricorda Canavero- ricordo ai miei allievi che il listino prezzi è il primo strumento di marketing che hanno a disposizione e che va usato come tale. Anche perché, lo suggeriscono i dati e la mia esperienza ormai trentennale, il 72% delle donne non sceglie il proprio parrucchiere in base al prezzo".
La scelta del proprio acconciatore si fonda su altri elementi: "Chi obietta sul costo -afferma Canavero- ci sarà sempre, ma nella stragrande maggioranza dei casi, non è solo il prezzo che fa la differenza. La clientela che ama andare dal parrucchiere per farsi bella cerca spesso altro. Cerca una esperienza esclusiva, una relazione solida, un risultato di valore. Le donne vanno soddisfatte professionalmente, ma anche coccolate. Il salone di bellezza deve diventare il luogo, anzi il rifugio ideale per sfuggire alla routine quotidiana e allo stress che ne deriva. Se si accompagna un lavoro fatto a regola d'arte ad un'esperienza e ad una relazione impeccabili, il successo e la fidelizzazione sono garantiti. Anche perché una cliente insoddisfatta torna sul mercato e ovviamente spende altrove: oggi di opzioni ne trova quante ne vuole".
Il prezzo è spesso l'ultimo dei problemi: "Per questo affermo -sostiene Canavero- che l'errore di Federico è stato quello di non sentirsi orgoglioso di mostrare il suo listino prezzi. È opinione diffusa che a permettersi i migliori parrucchieri siano solo persone "altospendenti", quando in realtà si tratta di persone "altoesigenti", che non si accontentano né della solita piega, né del salone dozzinale. Vogliono poter vivere un'esperienza unica ed anche poter raccontare di aver frequentato un salone di bellezza di livello, che fa bene al loro status, un po' come accade con le auto e gli orologi di lusso. Una dinamica a cui, a dire il vero, non sfuggono nemmeno gli uomini: il 65% under 60 dichiarano di non mettere il prezzo al primo posto pur di avere un taglio alla moda. Ed è proprio per questo che i parrucchieri devono capire di essere dei professionisti, certo, ma, anche e soprattutto, degli imprenditori della bellezza. Come sono solito ripetere nei miei corsi, la consapevolezza imprenditoriale è data dalla somma delle convinzioni e delle conoscenze, dalla combinazione di passato, presente e futuro. Il parrucchiere fa la sua promessa al mercato, promessa che poi in salone dovrà mantenere. Ed essere trasparente sui prezzi è già di per sé un ottimo modo per farlo".