Roma, 3 dic. (askanews) - "Riconoscere il professor Maglio ma soprattutto l'opera che ha profuso a fine anni '50 e '60, significa riconoscere a un uomo la grande intuizione che ebbe nello scoprire nello sport un grande strumento di riabilitazione, all'epoca per gli infortunati sul lavoro, ma che poi è stato contaminante per tutti gli altri, e l'intuizione di sfruttare le Olimpiadi di Roma del '60 per lanciare i primi Giochi Paralimpici della storia".
Così Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico, a Roma a margine della cerimonia di intitolazione presso la Direzione generale dell'Inail di Piazza Pastore all'Eur dell'auditorium al professor Antonio Maglio.
"Io oggi vedo un filo invisibile che unisce a quelle immagini in bianco e entro di un'Italia che si proiettava nel boom economico ai giorni nostri, perché se non ci fosse stato quel seme lanciato dal professor Maglio e poi raccolto da tanti altri in questi anni, oggi forse non conosceremo il movimento paralimpico italiano con i suoi protagonisti, questi atleti e atlete straordinari però devono conoscere la storia per potersi proiettare nel futuro" ha aggiunto.