Praga, 16 set. (askanews) - L'Ucraina avrebbe una buona ragione militare per colpire più in profondità la Russia utilizzando armi occidentali e ci sarebbe una base "legale" per questo. Tuttavia dal punto di vista politico le nazioni che forniscono armi potrebbero sentirsi responsabili delle stesse ed per questo che a livello politico è in atto un "dibattito".
A spiegarlo è il presidente del Comitato militare della Nato, ammiraglio Rob Bauer, da Praga dove si è tenuta nel week end la riunione sul campo del Comitato.
"In termini militari, si eseguono (quegli attacchi) perché si vuole indebolire il nemico che ti attacca, non solo per contrastare le frecce che ti colpiscono, ma anche per attaccare l'arciere".
Quindi, militarmente, secondo la massima autorità militare dell'Alleanza, c'è una buona ragione per farlo: per indebolire il nemico, le sue linee logistiche, il carburante e le munizioni che arrivano al fronte.
"La questione è: se le nazioni forniscono sistemi d'arma all'Ucraina, è anche loro diritto dare certe limitazioni nell'uso di quelle armi, perché si sentono responsabili per quelle armi. Questa è una discussione politica, e alcune nazioni hanno opinioni diverse. Ma se lo chiedete a me come militare, è possibile? La risposta è sì".