Milano, 5 mag. (askanews) - Il suono e la voce che diventano fotografia. L'immateriale che si fa visuale e prova a unire mondi e discipline diverse. L'ADI Design Museum di Milano ospita la mostra "Frames" di Alberto Nacci, musicista, regista e fotografo bergamasco, che esplora terreni di confine tra le arti. Partendo dai suoi film dedicati ai musicisti, da quali ha ricavato dei fermo immagine che ora vengono esposti come opere a sé stanti.
"Questo progetto - ha detto Nacci ad askanews - nasce dall'idea di raccontare la relazione profonda che c'è tra il gesto del musicista e il suo strumento musicale. Ciascuna inquadratura e ogni piano luce è pensati perché ogni frame possa essere stampato, possa avere una sua autonomia espressiva e quindi essere proposto come un'opera d'arte".
Lo spazio sotterraneo dell'ADI Museum diventa una sorta di cassa di risonanza visiva per il lavoro di Nacci, che offre una nuova prospettiva sul tema della rappresentazione della musica e sulla sua possibile interpretazione. "Per me - ha aggiunto l'artista - la musica è il respiro delle mie immagini".
Un respiro che diventa fotografia, che si colloca comunque su un territorio di confine, quasi astratto, come se lo stesso oggetto d'arte si pensasse in una forma meno esplicita, più sfumata. "Questa dimensione materica è interessante - ha concluso Nacci - ma proviene da una visione della musica attraverso la gestione della luce. L'immaterialità del suono e della luce diventano concrete nella stampa delle opere che proponiamo in questa mostra".
L'esposizione è aperta al pubblico, che può anche ascoltare le registrazioni dei musicisti in uno spazio dedicato, fino al 3 giugno.