Capri, 12 ott. (askanews) - "Vogliamo veramente avere spiegazioni, aspettiamo le scuse. La decisione di fare un'inchiesta è già un passo in avanti, siamo in contatto costante con tutte le autorità di Israele compreso il presidente Herzog per avere informazioni. Una cosa è certa: i soldati italiani non si toccano, sono lì per portare la pace, non sono terroristi di Hezbollah, nessuno può permettersi di attaccare soldati italiani che stanno facendo il loro dovere". Lo ribadisce il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo al 39esimo convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria, parlando dell'attacco israeliano a basi Unifil in Libanpo dove è presente anche un contingente di soldati italiani.
"Il contigente si ferma anche perché le Nazioni Unite hanno deciso che il contingente rimane - ha aggiunto rispondendo a una domanda sulla permanenza dei nostri soldati in Libano -, se dovesse poi esserci una decisione diversa delle Nazioni Unite noi ci adegueremo, per adesso il contingente rimane per rispetto della risoluzione 1701 delle Nazioni Unite".