Milano, 9 gen. (askanews) - Una spedizione per analizzare gli effetti del cambiamento climatico sul più grande ecosistema pluviale della terra. Si chiama "Missione Amazzonia" il viaggio di osservazione e studio che nel novembre scorso ha portato un team composto da 6 meteorologi di 3Bmeteo in un territorio che, per il suo compito fondamentale di assorbimento di CO2 dall'atmosfera, non a caso è definito "il polmone della terra".
L'iniziativa, organizzata da 3Bmeteo in collaborazione con Emanuela Evangelista, biologa della conservazione e attivista ambientale che da anni vive in Amazzonia, ha rappresentato un'occasione unica per verificare sul campo i danni devastanti provocati da siccità e incendi che, nel 2024, hanno fatto registrare nuovi numeri da record.
Il team di esperti di 3Bmeteo ha infatti visitato villaggi e incontrato le comunità locali che custodiscono la foresta, confrontandosi con scienziati ed esperti, in modo da "toccare con mano" gli effetti dell'azione dell'uomo su un ecosistema messo sempre più a rischio dallo sfruttamento incontrollato del territorio.
Coltivazioni di soia, allevamenti intensivi e industria estrattiva sono infatti micidiali per il fragile equilibrio del bacino amazzonico, un territorio esteso una volta e mezzo l'Europa in grado di condizionare il clima dell'intero pianeta. Una situazione di estrema sofferenza quella fotografata dagli esperti di 3Bmeteo in Amazzonia nell'anno contraddistinto dalle più alte temperature terrestri e degli oceani mai registrate finora.
Missione Amazzonia" è solo l'ultima tappa del più ampio programma "A project for Climate Change", lanciato da 3Bmeteo nel 2023 con un'analoga spedizione in Groenlandia. La sfida è favorire la diffusione di una cultura meteorologica e ambientale accendendo i riflettori sugli effetti letali causati da cambiamento climatico e innalzamento delle temperature, nella consapevolezza che anche le azioni più piccole di ciascuno di noi possono incidere positivamente sugli equilibri terrestri.