Roma, 19 lug. (askanews) - "La fiaccolata... La fiaccolata è stato un tema di agenda. Io ho preferito fare la cosa più istituzionale che c'era, cioé questa mattina, perché dall'altra parte, diciamoci la verità, so come funzionano queste cose, se io avessi partecipato solo alla fiaccolata mi avrebbero detto 'non è la cosa più istituzionale, perché storicamente la fiaccolta è organizzata da un mondo, non è di partito assolutamente, ma è una fiaccolata alla quale non tutti partecipano, anche trasversalmente le forze politiche, una scelta loro, perché non ha simboli, ma ci sta. Si sarebbe fatto polemica anche su questo": così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha spiegato - parlando in prefettura a Palermo nel 31esimo anniversario della strage di via D'Amelio - perché questa sera non prenderà parte alla fiaccolata in ricordo del giudice Paolo Borsellino tradizionalmente organizzata dalla destra.
"Io sono venuta a Palermo e ho fatto quello che secondo me è giusto fare da presidente del Consiglio. Questa sera c'è un'altra iniziativa a Civitavecchia che riguarda la Guardia Costiera alla quale avevo annunciato la mia presenza e quindi ho cercato di mettere insieme tutto, come cerca di fare un presidente del Consiglio e non credo che questo debba produrre polemiche".
"Io sono una persona che si permette sempre di camminare a testa alta, non scappo mai e non sono mai scappata in tutta la mia vita, in modo particolare non lo faccio quando si parla di mafia", ha concluso.