Roma, 8 mag. (askanews) - Il "sogno" è il presidenzialismo, ma Giorgia Meloni è "aperta" a ogni soluzione che garantisca "governabilità e stabilità". E l'Italia si trova per l'ennesima volta di fronte all'ipotesi di una profonda riforma costituzionale, finora sempre fallita.
La presidente del Consiglio si presenta all'appuntamento con le opposizioni, convocate a partire dalle 12.30 nella Biblioteca del presidente a Montecitorio per il confronto sulle riforme istituzionali. Con lei ci saranno fra l'altro i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro per le riforma Elisabetta Casellati. Davanti a lei, in incontri separati, sfileranno prima il Movimento 5 Stelle poi via via gli altri fino al Pd per il faccia a faccia con la segretaria Elly Schlein.
Obiettivo per ora "ascoltare" le posizioni delle forze di minoranza sul tema. Il governo insiste, no alle pregiudiziali, noi andremo avanti, il ddl sarà presentato da Casellati entro giugno e poi la palla passerà al Parlamento. No al "Muro contro muro".
"Domani ascoltiamo, sperando che non ci siano dei "no" pregiudiziali" perché in questi mesi c'è qualche opposizione che dice di no a tutto" dice il vicepremier Matteo Salvini.
Preferirebbe il premierato? "A me basta che il voto dei cittadini sia sempre più utile e più rispondente a quello che accada per 5 anni di legislatura, poi non ho preferenze per questo o quel modello"
"Però ripeto, non abbiamo pregiudizi sulla legge elettorale, i premierati, i ticket, siamo assolutamente disponibili ad ascoltare e ragionare insieme"
Meloni già in passato ha definito il presidenzialismo una "priorità", ma senza escludere altre strade, purchè garantiscano governi eletti dai cittadini che possano durare per tutta la legislatura. Dunque si può discutere anche di semi-presidenzialismo o, meglio ancora, una formula con un premier più forte anche eletto direttamente.
Soluzione quest'ultima su cui anche il Partito democratico potrebbe trattare. Ma i dem si oppongono al capitolo dell'autonomia regionale, priorità della Lega, che infatti non è sul tavolo: il percorso di questa riforma è già partito. "Autonomia e presidenzialismo avanti tutta. Io sono il più convinto sostenitore di entrambe le riforme", ha detto il ministro Roberto Calderoli al 'Corriere della Sera'.