Venezia, 10 ott. (askanews) - Il ruolo strategico della Marina Militare per esplorare un mondo sconosciuto all'80 per cento. Ovvero l'underwater, la dimensione subacquea. A tracciare le conclusioni di una tre giorni del Transregional Seapower Symposium, che si è chiuso oggi all'Arsenale di Venezia, sede dell'Istituto di Studi Militari Marittimi, è l'Ammiraglio di Squadra Enrico Credendino, capo di Stato Maggiore della Marina Militare, in questa intervista ad askanews.
"Sono 67 le Marine che hanno partecipato, provenienti da tutto il mondo, con oltre 50 Capi di Stato Maggiore. In un momento internazionale molto complicato, c'era dunque la volontà di partecipare a un Simposio il cui argomento era il mondo subacqueo, il mondo nuovo, il futuro dell'umanità. Un mondo ancora inesplorato per l'80%, ma da cui dipende il nostro futuro. Un mondo in cui bisogna cominciare a investire in modo rilevante, dove l'Italia secondo me è molto avanti, perché ha attivato il Polo nazionale della dimensione subacquea, che ha proprio lo scopo di mettere insieme tutto il cluster marittimo, la difesa, l'industria della difesa, i grandi gruppi industriali che si occupano del mondo subacqueo, le Università, tutti insieme per affrontare il mondo subacqueo e sviluppare nuove tecnologie e capire come gestirlo in maniera sostenibile".
Il Simposio di Venezia, considerato il principale forum del Mediterraneo Allargato, ha coinvolto i vertici delle Marine, delle Organizzazioni e delle Agenzie che hanno un ruolo chiave nella dimensione marittima. Oltre al confronto, sul tavolo del dibattito anche le sfide, soprattutto normative, in materia.
"Le Marine, nel mondo subacqueo, sono le uniche ad avere competenza, esperienza, per avere una underwater situation awareness, cioè capire chi va dove e perché. Questa è la cosa importante, per poter intervenire per questioni di sicurezza o per riparare eventuali gasdotti o cavidotti m anche per gestire il mondo subacqueo. A tal proposito il governo ha in corso un decreto legislativo che servirà a regolamentare questo mondo, così come sta creando il dipartimento delle politiche del mare per gestire eregolamentare questo mondo".