Roma, 9 mag. (askanews) - E' un thriller cupo e tesissimo, che scava nella parte più oscura dell'animo umano "La caccia", il film diretto da Marco Bocci, in anteprima al Riviera International Film Festival e dall'11 maggio nei cinema. Laura Chiatti, Filippo Nigro, Paolo Pierobon e Pietro Sermonti interpretano quattro fratelli, molto distanti ma accomunati dalla rimozione di un trauma, che all'improvviso devono riunirsi e fare i conti con il proprio passato.
Bocci ha deciso di fare questo film dopo essere stato colpito dalla malattia che, ancora oggi, gli fa avere problemi di memoria.
"Nasce da un'esperienza mia privata l'idea, stavo attraversando un momento in cui faticavo a ricordare e ho rigirato in qualche modo questo problema: se io invece avessi bisogno di dimenticare in tutti i modi? Da lì mi si sono aperti dei campi, dei panorami: gli aspetti che riguardano la sopravvivenza, il potere, la ricchezza, molte di quelle dinamiche che sono diventate protagoniste nello stile di vita delle persone in generale".
Un'eredità da spartire diventa la miccia che fa esplodere i ricordi, fa affiorare drammi individuali e conflitti familiari. "La caccia" è un film pieno di colpi di scena, gotico, dove non si banalizza mai l'aspetto oscuro dei protagonisti, come spiega Sermonti. "Credo che sia una grande illusione, molto miope, pensare che in un momento in cui la società soffre e le persone soffrono e c'è grande difficoltà, dare come il metadone, solo la commedia, sia la cosa migliore. Io credo che si iniziano a superare i dolori e ci si sente meno soli quando si guarda il dolore risuonare in personaggi che raccontano una storia".