Roma, 12 mar. (askanews) - Il ruolo del manager nel settore sportivo, sempre più prezioso e in crescita; l'aspetto dirigenziale oltre alle capacità tecnico-sportive, il rapporto con il direttore di gara, il mondo dell'industria sportiva, ma anche l'aspetto più personale come il rapporto con la famiglia. Il campione del mondo del 2006, una lunga carriera nella Juventus, Gianluigi Buffon, a tu per tu con gli studenti della Luiss Business School, in un incontro - intervista a 360 gradi.
Gli studenti di Sport Management hanno potuto apprendere sul campo grazie al dibattito scaturito da una intervista di quasi due ore a Gigi Buffon, capo delegazione della Nazionale azzurra. Buffon è stato, infatti, ospite di un faccia faccia con il direttore del Major in Sport Management, Marco Francesco Mazzù, Professor of Practice in Marketing della Luiss Business School.
"Il messaggio - ha spiegato Gianluigi Buffon, Capo delegazione Nazionale Italiana Calcio - è come ho concepito la mia vita: sognare in grande, non lasciare che siano gli altri a metterti di limiti, ma sii tu stesso a capire che limiti puoi avere e capire come superarli. Ed essere felice, approcciare la vita, il tuo lavoro, in una modalità a volte anche scherzosa, perché questo aiuta ad alleggerire la pesantessa di ciò che stai facendo e della responsabilità che ha".
Il percorso in Sport Management della Luiss Business School, giunto alla sua quinta edizione, ha nel suo programma formativo - della durata di un anno - un percorso didattico basato su un connubio di insegnamenti manageriali (dalla contabilità alla finanza, dal marketing all'organizzazione al diritto in ambito sportivo) e tecnici (dalla filiera dello sport alle operazioni ed eventi sportivi), disegnato con l'obiettivo di assicurare e supportare in maniera progressiva la crescita professionale e personale dei partecipanti.
"La formazione - ha aggiunto Gianluigi Buffon, Capo delegazione Nazionale Italiana - è fondamentale soprattutto per chi non ha avuto la fortuna o la capacità di vivere in prima persona determinate esperienze, che possono essere di spogliatoio, dirette o societarie. È chiaro che, secondo me, anche chi ha avuto la fortuna di avere nel proprio bagaglio questo tipo di esperienze, con la formazione diventa una vera macchina da guerra, potrebbe diventare un professionista di un livello elevatissimo a tutto tondo".
Piccolo siparietto con l'intervento, in videocollegamento, con l'ex giocatore del Napoli, Kalidou Koulibaly, anche lui 'allievo' del corso alla Luiss Business School e ora proprietario di una società sportiva in Francia.