Milano, 29 mag. (askanews) - Autenticamente provocatorio. Politicamente scorretto. Una vera miniera di suggestioni e spunti per riflettere. Un libro per chi, nelle poche pause che questa vita ci offre, ha voglia di pensare ma anche di divertirsi, e perché no, riderci un po' sopra. "L'orizzonte degli eventi" di Vittorio Giacopini si candida ad essere un caso editoriale in questa estate decisiva per la nostra storia.
"Ipotecando i nostri rapporti sociali del futuro noi ci consolavamo con quel terribile slogan #andràtuttobene. A me pareva che la storia non stava andando in questa direzione. Stava per andare tutto peggio e quindi io questo ho voluto raccontare".
In fisica teorica l'orizzonte degli eventi è il margine di un buco nero, ovvero il punto dove tutto finisce, ma nella narrativa di Giacopini è un concetto allargato. E tutto si ribalta, basta un attimo. Si parte dalla pandemia, ma è solo una scusa. Ovvero un prezioso momento unico: quando la nostra modernità si era messa in pausa.
Giacopini, giornalista, saggista, ma anche disegnatore (che in queste immagini vediamo alla libreria Alaska a Milano, con Alina Marazzi e Nicola Villa) ha realizzato anche le illustrazioni che accompagnano il lettore in un mondo onirico e misterioso.
"Era molto interessante vedere per la prima volta la tua realtà come se fosse un'epifania nel senso di Joice: vedevi tutto come se fosse una specie di alba del mondo".
Nel volume di 312 pagine, edito da Mondadori, ci sono molta invenzione e tanta attualità, nonché due protagonisti. Uno di loro è uno scorrettissimo Zingaro che instaura con l'autore un dialogo serrato, uno scambio sbilanciatissimo di opinioni. Possibile grazie alla fantasia irriverente dell'autore che ha fatto di un pamphlet una trama avvincente e rocambolesca, degna di tempi così complessi e strani.