Roma, 2 ott. (askanews) - "Siamo stati gli unici che hanno chiesto conto all'Onu cosa intendesse fare" sulla crisi in Medio Oriente, "preconizzando quello che poi sarebbe accaduto". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto parlando alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato sui più recenti sviluppi in Medioriente.
"Ribadisco che nell'interesse di tutti i nostri militari siamo pronti a rivedere ad horas ("a momenti", ndr) le decisioni di lasciare il contingente nazionale schierato" ha detto Crosetto.
"Sicuramente dobbiamo riconoscere che UNIFIL non ha raggiunto gli obiettivi previsti dalla Risoluzione 1701. La crescente presenza di Hezbollah nell'area, l'esistenza di luoghi da cui possono partire attacchi, rappresentano fattori che intensificano lo scontro, la tensione. Tuttavia la presenza dei soldati delle Nazioni Unite, lo ripeto, è l'unico elemento fondamentale per prevenire uno scontro diretto" ha aggiunto il ministro. "O ci sono le forze dell'Onu nel sud del Libano in questo momento o ci sono i soldati israeliani, e la differenza è chiara a tutti", e nel sud del Libano "la nostra presenza è stato l'unico elemento di freno a una violenza insensata", ha affermato Crosetto.