Perugia, 9 mar. (askanews) - È stato uno degli artisti più importanti del Duecento e con la sua arte ha raccontato, quasi in presa diretta, la vita di uno dei santi più grandi della storia della Chiesa. Il Maestro di San Francesco non ha un nome né un volto, ma le sue opere, che anticipano Cimabue, hanno segnato il tardo Medioevo e dato vita a uno "stil novo" della pittura umbra. Ora la Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia gli dedica una mostra suggestiva e documentata, intitolata proprio "L'enigma del Maestro di San Francesco".
Allestita in modo affascinante, l'esposizione è incardinata intorno alla grande "Croce" del 1272 che proviene dalla chiesa perugina di San Francesco al Prato, opera monumentale e simbolo della stessa Galleria. Ma accanto a essa sono stati raccolti numerosi altri capolavori del Maestro, come ci ha spiegato Veruska Picchiarelli, co-curatrice della mostra insieme ad Andrea De Marchi ed Emanuele Zappasodi. "Sono opere di una qualità straordinaria - ha detto Picchiarelli ad askanews - e le abbiamo volute raccogliere praticamente tutte; quelle che potevano essere spostate sono riunite alla Galleria Nazionale dell'Umbria e abbiamo voluto valorizzare anche quelle che non era possibile movimentare, cioè le pitture della Chiesa Inferiore di San Francesco ad Assisi, che rappresentano le storie della vita di San Francesco e le storie della vita di Cristo, affrontate l'una di fronte all'altra in maniera tale da dimostrare come Francesco, grazie ad una vita straordinaria, fosse divenuto l'alter Cristo, una sorta di altro Cristo. Questo è il capolavoro del Maestro di San Francesco e nel percorso di mostra esiste una camera virtuale nella quale abbiamo non soltanto rappresentato i dipinti ad altissima definizione, ma anche proposto delle ricostruzioni di scene che sono andate parzialmente distrutte a causa delle trasformazioni subite da questo edificio nel corso del tempo".
La mostra presenta anche opere di altri artisti, nel tentativo di fare una ricognizione in più approfondita possibile della pittura umbra dell'epoca, ma pure per aprire una finestra sul futuro, su quello che l'arte in Italia stava per diventare, gettando le basi per la possibilità stessa del Rinascimento che sarebbe venuto. E la mostra alla Galleria Nazionale è anche l'occasione per riguardare l'eccezionale figura di Francesco d'Assisi, che a sua volta è stata motore di una nuova sensibilità, anche a livello culturale.