Roma, 11 ott. (askanews) -"Non abbiamo alcuna intenzione di abbandonare l'Italia, né che qualcuno sfidi la leadership di Stellantis in Italia" ha detto il ceo di Stellantis, Carlos Tavares, riferendo in audizione, davanti alle commissioni Attività produttive e Industria di Camera e Senato, sulla produzione automobilistica del gruppo, all'interno di un quadro generale negativo per il mercato delle auto.
Tavares ha parlato di "un piano preciso", "condiviso con i partner" spiegando che sono stati assegnati nuovi prodotti a tutti gli stabilimenti italiani fino al 2030, in alcuni casi fino al 2033, ma ha lamentato "i costi troppo alti in Italia", "il 40% più alti", ha detto, di quelli sostenuti dai concorrenti, a partire dall'energia.
"I veicoli cinesi costano il 30% in meno dei nostri - ha detto ancora il ceo di Stellantis - questo non fa che aumentare la pressione sull'industria automobilistica, che sta affrontando la transizione elettrica con costi in rialzo". E su questo punto ha sottolineato:
"Siamo al centro di una transizione tecnologica cruciale", affermando poi "Stellantis è pronta per l'elettrico", ma chiedendo stabilità dei regolamenti".
Nessuna intenzione di vendere Maserati, ha detto ancora Tavares, all'indomani dell'annuncio di Stellantis di una riorganizzazione del management del gruppo e dell'avvio di un processo per trovare un suo successore quando lascerà l'incarico a fine mandato, a inizio 2026.
Un'audizione giudicata "insoddisfacente dal leader M5S Giuseppe Conte, secondo cui non è stato "detto nulla sul futuro dei nostri stabilimenti, nulla sugli investimenti", e per la segretaria del Pd Elly Schlein per cui manca "un chiaro piano industriale". Sulla stessa linea anche il leader di Azione Carlo Calenda.
Per i sindacati la situazione produttiva degli stabilimenti italiani "è ridotta ai minimi termini"; confermata la mobilitazione del settore automotive per il 18 ottobre, con manifestazione a Roma dove sono attesi migliaia e migliaia di lavoratori.