Magliano de' Marsi, 12 set. (askanews) - Da scarto a risorsa: la polvere di cellulosa di Ontex grazie alla lombricoltura diventa uno tra i migliori fertilizzanti bio esistenti. Nel contesto dell'economia circolare, Ontex, leader mondiale nel settore dei prodotti per l'igiene personale, in collaborazione con Omnisyst, lanciano un progetto innovativo che trasforma la polvere di cellulosa, un sottoprodotto derivante dalla produzione di pannolini, in fertilizzante naturale attraverso la lombricoltura. Abbiamo parlato con Elise Barbé, Group Sustainability Manager Ontex:
"In Ontex vogliamo introdurre la sostenibilità in ogni prodotto che sviluppiamo e, poiché siamo un'azienda produttrice, generiamo anche rifiuti. Proprio per quanto riguarda i residui di produzione, abbiamo tre passi principali da compiere: il primo è evitare che si creino residui già in fase di produzione; il secondo è riutilizzarli; e il terzo è riciclare i rifiuti rimanenti. Questo progetto è un'iniziativa fantastica per il riutilizzo dei residui di produzione e quindi lo sosteniamo".
Il progetto di lombricoltura, sviluppato dall'azienda agricola La Terra di Gaia, prevede l'utilizzo di lombrichi per decomporre la polvere di cellulosa, trasformandola in humus di alta qualità, un fertilizzante ad uso biologico. Il sottoprodotto viene posizionato sotto la serra e successivamente la polvere di cellulosa viene utilizzata nella lettiera miscelata con una deiezione di asino. Nella lettiera sono posizionati i lombrichi che si nutriranno del composto per la trasformazione in Humus di lombrico. Interviene Gaia Lombardi, proprietaria de La Terra di Gaia:
"Ottenendo questo prodotto, che è un fertilizzante biologico, noi riusciamo a restituire al terreno una matrice organica importante per aggiungere fertilità, per recuperare e per correggere. Posso dire che negli anni abbiamo avuto grosse soddisfazioni nel distribuire il nostro prodotto tra appassionati, aziende agricole e parchi storici".
Omnisyst, azienda impegnata da trent'anni nella gestione circolare dei residui industriali, utilizza tecnologie avanzate per monitorare e ottimizzare i processi di gestione degli scarti di produzione. Infine, è intervenuto Antonio Cafagna, District Manager Omnisyst:
"La partnership è nata basandosi su tre punti principali che sono i kpi che richiede Ontex: il primo è la tutela legale del brand; il secondo è il multisourcing quindi la continuità del servizio, avendo un network di 1.500 impianti riusciamo poi ad indirizzare e valorizzare lo scarto; al terzo punto abbiamo la valorizzazione degli scarti industriali. Il vantaggio che Ontex riceverà da questa iniziativa è duplice: la riduzione dei rifiuti e la valorizzazione, adesso questo materiale diventa un prodotto valido per un altro utilizzatore".
Un progetto che esemplifica come le aziende possano integrare pratiche sostenibili nei loro processi produttivi, creando valore aggiunto dai loro scarti e contribuendo alla riduzione dell'impatto ambientale.