Cernobbio, 9 set. (askanews) - Nel contesto della rivoluzione industriale data dall'integrazione pervasiva delle tecnologie digitali in azienda, è stato realizzato lo Studio "Italia 5.0: le competenze del futuro per lo sviluppo dell'innovazione nell'epoca dell'intelligenza artificiale in Italia e in Ue", elaborato da TEHA Group in collaborazione con Philip Morris Italia, presentato in una conferenza stampa nell'ambito della 50esima edizione del Forum di The European House - Ambrosetti.
La ricerca si è posta l'obiettivo di definire gli elementi per un New Deal delle competenze per trasformare il nostro Paese in un'Italia 5.0 - in grado di cogliere da protagonista tutti i benefici derivanti da innovazione, digitalizzazione e nuove tecnologie - che rappresenti anche un modello da esportare a livello europeo. Abbiamo parlato con Giorgio Metta Direttore Scientifico, Istituto Italiano di Tecnologia:
"L'Italia globalmente è una popolazione non molto digitalizzata, ovviamente ci sono delle differenze su fasce d'età, però è chiaro che è necessario intervenire. Quello che abbiamo proposto come risultato della ricerca, oltre ad interventi più tradizionali quelli forniti al pubblico, anche il privato soprattutto nelle figure dei capi filiera quindi nelle grandi aziende può fare una parte importante. Abbiamo analizzato la demografia che è un aspetto importante dei prossimi anni, e ci propone uno spaccato del paese sul quale è possibile fare qualcosa ed è necessario fare qualcosa".
Diversi i punti chiave emersi dallo studio che ha fatto leva su un'ampia attività di stakeholder engagement e che ha visto la partecipazione di oltre 10 vertici di imprese, delle istituzioni e delle associazioni di categoria in interviste riservate, nonché il coinvolgimento di oltre 450 imprese da 4 Paesi UE (Italia, Germania, Francia, Spagna). È poi intervenuto Marco Hannappel, Presidente e Amministratore Delegato, Philip Morris Italia:
"Oggi presentiamo una ricerca sulla possibilità di un'Italia 5.0 che parte dal nostro sistema attuale di digitalizzazione, di sviluppo delle competenze sia in ambito industriale che agricolo. Siamo la seconda manifattura d'Europa ma abbiamo dei gap importantissimi. Cerchiamo di creare queste competenze per il paese".
Infine abbiamo parlato con Massimo Andolina, Presidente Regione Europea, Philip Morris International:
"Lo studio che Ambrosetti ha appena terminato restituisce un'immagine lucida di quali sono i punti di forza dell'Europa e dell'Italia nelle varie transizioni globali che abbiamo. In Italia c'è un gap importante nella digitalizzazione delle imprese, dove troviamo che solo il 3% delle imprese italiane sono ad uno stato avanzato di digitalizzazione. Se non ci concentriamo in investimenti che sono necessari per sviluppare le competenze che sono di rilievo rispetto a queste grandi sfide mondiali, perderemo queste opportunità di essere un motore di crescita per il mondo".
Sulla base delle prospettive fornite dalle attività di stakeholder engagement - survey, sono state elaborate 5 proposte chiave che illustrano un futuro fatto di digitalizzazione, formazione e collaborazione tra pubblico e privato.