L'accusa sostiene che Vittorio Sgarbi sarebbe entrato furtivamente in possesso del dipinto seicentesco nel 2013, per poi farlo restaurare e presentarlo nel 2021 come inedito rinvenuto in una villa di sua proprietà.
L'accusa sostiene che Vittorio Sgarbi sarebbe entrato furtivamente in possesso del dipinto seicentesco nel 2013, per poi farlo restaurare e presentarlo nel 2021 come inedito rinvenuto in una villa di sua proprietà.