Roma, 28 apr. (askanews) - Nel 1936, mentre l'Italia si inebria della vittoria in Etiopia, un evento eccezionale sconvolge la placida routine di una piccola città della provincia italiana: un Principe africano catturato e tenuto prigioniero in una voliera nel giardino del Podestà attira gli sguardi increduli degli abitanti. E' questa la storia che Giorgia Farina racconta nella sua commedia "Ho visto un re", nei cinema dal 30 aprile.
Tra realtà e fantasia il figlio del Podestà, ligio, goffo e razzista interpretato da Edoardo Pesce, crede che quell'uomo dalla pelle scura sia Sandokan e diventa il suo eroe. "Diciamo che questo personaggio è un archetipo di parecchie epoche, anche di oggi, e di questi personaggi che hanno questi istinti anche un po'.- ha detto Pesce - A me fa un po' tenerezza, è un personaggio che tenta di essere qualcosa attraverso l'omologazione, è quello un pochino più finto, può essere rappresentativo di una tendenza odierna..".
"Ho visto un re" mostra con arguzia e molta ironia il ruolo assegnato alle donne sotto Mussolini, la ferocia contro omosessuali e persone di altre culture, e in fondo ci racconta anche un po' degli italiani di oggi. La regista ha spiegato: "Scrivendo questa storia poi mi sono resa conto di quanto gli italiani di quasi 100 anni fa siano uguali per idiosincrasie, vizi e virtù, poche, agli italiani di adesso. Insomma siamo un Paese così. E credo che raccontare il Paese attraverso la commedia sia proprio perfetto".