Haifa, 26 set. (askanews) - Secondo le forze di difesa israeliane nelle ultime ore almeno 45 missili sarebbero stati lanciati dal Libano verso il Nord del Paese: di questi alcuni sono stati intercettati, mentre il resto è caduto in aree non abitate o in mare. I raid di Israele hanno invece colpito il confine fra Libano e Siria e anche alcuni quartieri periferici di Beirut, i media parlano di 23 morti a Younine e 4 nella capitale.
La speranza di un cessate il fuoco per ora non sembra all'orizzonte. C'è una proposta di Francia e Stati Uniti a cui però il premier Benjamin Netanyahu non ha risposto, come confermato dal suo ufficio. Un tema che divide gli israeliani di Haifa, città del Nord, obiettivo dei lanci di Hezbollah.
"Sono contrario a un cessate il fuoco. Israele deve assicurarsi che entrambe le parti smettano di sparare", dice David Lander, pensionato.
Non è d'accordo Fida Khoury, ingegnera: "Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco già da un po', questa guerra va avanti da troppo tempo. Non posso andare avanti così, per nessuno dei cittadini, è disumano. Spero davvero che finisca per sempre, non solo per qualche settimana"
"Non vogliamo solo un cessate il fuoco, vogliamo la pace - rincara Ibrahim Adasi, parrucchiere - La vita qui è difficile, c'è troppa incertezza. Non sappiamo quando finirà".