Roma, 23 mag. (askanews) - Le due transizioni che trasformeranno il futuro, quella tecnologica e quella green, non possono prescindere da dati di qualità, pilastri per una collaborazione che vede coinvolti esseri umani e macchine. Ecco allora che occorre impegnarsi in un'alleanza globale in grado di affrontare le sfide poste in primis dall'intelligenza artificiale e dal difficile contesto economico e politico. Il messaggio arriva dalla General Assembly GS1, il summit dell'organizzazione no profit che riunisce oltre 2 milioni di aziende nel mondo in più di 25 settori, per la prima volta svoltasi in Italia, a Roma: "Noi cinquanta anni fa in questo settore abbiamo portato un grandissimo momento di discontinuità, di innovazione attraverso l'implementazione del codice Ean - ci ha detto Francesco Del Porto, presidente di GS1 Italy e president Region Italy & global chief customer officer di Barilla Group - Adesso siamo nella prossimità di una nuova fase di rinnovamento che invece fa riferimento ai barcode di nuova generazione attraverso i quali noi saremo in grado di comunicare ai nostri partner, alle istituzioni, ai consumatori contenuti decisamente più completi e più ampi".
Al centro del confronto fra oltre 100 top manager da 116 Paesi e filosofi, designer, industria intervenuti all'evento di GS1 Italy "The art of transforming tomorrow: a new Renaissance", la necessità di mettere a disposizione dell'intero sistema la mole di dati prodotta ogni giorno. Un passaggio possibile solo se i dati sono standardizzati:
"Stiamo andando verso una nuova era che è quella di una collaborazione tra uomini e macchine e quindi se noi vogliamo mettere nel perimetro della collaborazione anche le macchine, anche la loro intelligenza dobbiamo essere capaci di alimentarle con dati e informazioni di qualità - ha spiegato Bruno Aceto, ceo GS1 Italy - Genereremo applicazioni di AI ma dovremo alimentarle ogni giorno con dati di qualità per costruire quel supporto informativo alle decisioni che come umani prenderemo per lavorare meglio".
I dati standardizzati diventano elementi abilitanti anche quando si parla di sostenibilità. Un tema che sempre di più assume le dimensioni della filiera e che, tuttavia, incontra le difficoltà delle imprese più piccole a rendicontare questi aspetti. "I dati sono come si dice il nuovo petrolio e per fortuna è rinnovabile e non è come le energie fossili - ha affermato Enrico Giovannini, full professor Università Tor Vergata Roma, direttore scientifico ASviS - I dati però hanno anche molti lati oscuri, perché sono difficili da interpretare soprattutto per cittadini che non sono in grado di cogliere tutte le diverse sfumature. Ecco perché gli standard internazionali sono così importanti. L'Europa è sulla frontiera da questo punto di vista ma bisogna armonizzare gli standard europei con quelli internazionali".
In questo processo di condivisione è coinvolto in prima persona anche il consumatore. I codici a barre di nuova generazione, i Qr code powered by GS1, infatti, mettono a disposizione anche del singolo informazioni mirate sul prodotto che intende acquistare, favorendo una scelta di acquisto sempre più consapevole. "Contiamo di migliorare sempre di più l'esperienza del consumatore che utilizzerà questo strumento - ha aggiunto Aceto - quindi il QR Code con il GS1 Digital link perché le informazioni che sono contenute dietro il QR code sono informazioni di qualità, affidabili e quindi porterà il consumatore a usarle sempre di più e quindi riferirsi a questo strumento per andare a cercare le informazioni specifiche del prodotto".
In questo contesto, dunque, il ruolo di un'organizzazione come GS1 deve essere inteso come un asset a disposizione delle imprese, per supportarle nel percorso di transizione verso il futuro: "Nel nostro piano strategico dei prossimi tre anni ci sono tre principali vettori di focalizzazione che sono la digitalizzazione l'efficientamento della supply chain e la sostenibilità - ha concluso il presidente di GS1 Italy - intorno ai quali, quindi, la nostra collaborazione e un rinnovato spirito di apertura a condividere dati e a convergere verso l'adozione di soluzioni standard potrà sicuramente essere molto importante per accompagnarci in questa transizione, in questa nuova era della digitalizzazione della sostenibilità".