Roma, 4 dic. (askanews) - In Francia é il giorno del voto della mozione di "censura" (sfiducia) nei confronti del governo di Michel Barnier. Il primo ministro di centrodestra in carica dal 5 settembre in un'intervista sulle principali emittenti francesi (Tf1 e France 2) ha chiesto ai deputati un "riflesso di responsabilità" in vista della mozione di sfiducia in programma mercoledì. Rivolgendosi ai deputati dell'Assemblea nazionale martedì, Barnier ha avvertito che un'approvazione delle sfiducia "renderebbe tutto più difficile".
"La situazione è difficile a livello di bilancio, a livello finanziario, sono anche molto attento sui mercati finanziari che conosco molto bene, è molto difficile a livello economico e sociale, ve lo dico", ha spiegato. "La censura di cui parleremo - ha detto martedì - renderà tutto più difficile e più serio."
Conscio del fatto di guidare un governo fragile, Barnier ha detto di auspicare una possibile bocciatura della sfiducia, sostenuta sia dalla sinistra che dalla destra lepeniana.
Intanto, il presidente francese Emmanuel Macron, impegnato in una visita in Arabia saudita, ha respinto gli appelli a dimettersi, provenienti soprattutto da sinistra: è "fantapolitica", ha detto Macron, che dopo la sua rielezione nel 2022 dovrebbe rimanere all'Eliseo fino al 2027. Si è detto inoltre "fiducioso" nella coerenza delle persone, in vista del voto, mentre ritiene che il Rassemblement National sarebbe "insopportabilmente cinico" se votasse a favore della mozione presentata dalla sinistra e il partito socialista, e in particolare l'ex presidente François Hollande, dimostrerebbe una "totale perdita di orientamento".