Bologna, 19 feb. (askanews) - "E' paradossale che chi invoca l'autonomia differenziata poi si opponga a una legge nazionale sul fine vita". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale, a margine dell'Assemblea legislativa, commentando le polemiche sul primo caso di suicidio assistito in Lombardia.
"L'idea che in venti Regioni italiane si sia costretti a studiare venti sistemi diversi per decidere come si tratta una fase così complessa della vita è inaccettabile - ha sottolineato de Pascale -. "E' un tema complessissimo, che sovrappone questioni molto diverse tra loro, come la dignità, il dolore, le terapie palliative, le condizioni di vita, le scelte individuali, il rispetto verso la vita e la malattia".
"Tutti i governatori sono nella stessa identica condizione di dover occupare uno spazio con strumenti locali che non è proprio delle Regioni", ha aggiunto il presidente. "L'Emilia-Romagna nel passato mandato aveva adottato una delibera di giunta, contro la quale c'è stato un ricorso al Tar ancora pendente. La Toscana ha fatto una legge. Fontana invoca una legge. Ma è inaccettabile che questo tema non venga affrontato a livello centrale".