Beirut, 19 set. (askanews) - E' salito a 25 il numero delle persone rimaste uccise ieri in Libano per le esplosioni di walkie-talkie nelle mani dei militanti hezbollah. I feriti sono 608. Il giorno prima, altre 12 persone erano rimaste uccise nelle esplosioni dei cercapersone, mentre i feriti erano stati più di 2.300, fra cui moltissimi civili finiti nel raggio degli scoppi, per lo più agli arti o agli occhi. Secondo l'emittente libanese MTV, almeno 300 hanno perso completamente la vista.
Mentre si contano i danni e le vittime, cresce il timore di un allargamento del conflitto, con la rappresaglia di Hezbollah, il cui leader Hassan Nasrallah ha tenuto una attesa conferenza stampa. "Non c'è dubbio che abbiamo subito un colpo enorme, sia sul fronte umano che della sicurezza, senza precedenti" ha detto, accusando Israele di aver oltrepassato ogni limite, legale e morale.
I media di tutto il mondo continuano a interrogarsi sulla logistica di questo maxi attentato che tutti attribuiscono allo Stato ebraico. La produzione stessa dei cercapersone secondo il New York Times sarebbe avvenuta materialmente per mano di alcune aziende create dai servizi segreti, con licenza di una azienda taiwanese, la Gold Apollo. Israele avrebbe insomma prodotto questi cavalli di Troia sotto forma elettronica e poi infiltrato la rete di hezbollah per distribuirli, in una operazione preparata per mesi, forse anni.