Roma, 3 lug. (askanews) - Il processo di decarbonizzazione in Europa è "una sfida per le imprese molto importante soprattutto se si dovranno fronteggiare ancora atteggiamenti di tipo estremismo ideologico e ambientalista e non invece un approccio pragmatico e razionale alla via della decarbonizzazione e, in particolare, all'applicazione del principio di neutralità tecnologica, che stabilisce che tutte le tecnologie utili per decarbonizzare vanno utilizzate e non soltanto alcune, come invece è stata l'impostazione della precedente legislatura europea". Così Antonio Gozzi, special advisor di Confindustria con delega all'autonomia strategica europea, piano Mattei e competitività a margine dell'evento organizzato da Proxigas su "Nuove prospettive per la politica energetica europea".
"Il gas resterà ancora per lungo tempo l'energia della transizione - ha detto - e le tecnologie che consentono di utilizzare il gas nei processi termici per la produzione di energia elettrica decarbonizzando i fumi vanno sicuramente sviluppati". Gozzi ha inoltre parlato dei costi sociali della transizione: "Questo è il vero problema e fino ad oggi non è stato così, non è chiaro alla stragrande maggioranza dei cittadini e delle imprese europee chi paga la bolletta, la fattura della decarbonizzazione. Questa mancanza di chiarezza genera genera ansie, resistenze, proteste che naturalmente non favoriscono i processi di decarbonizzazione. Invece, bisogna essere capaci di raccogliere un grandissimo consenso intorno a loro proprio perché si occupano oltre che della sostenibilità ambientale anche della sostenibilità economica e sociale. Per le industrie europee, già spiazzate dalle politiche industriali che Stati Uniti da una parte e Cina dall'altra fanno, e sempre più in difficoltà competitiva, il tema delle vie della decarbonizzazione, dei costi di chi li sostiene, sono uno delle questioni essenziali che porremo in agenda alla nuova commissione e al Parlamento europeo".