Milano, 18 lug. (askanews) - Chiara ha 23 anni, è geometra e, da qualche anno, lavora in cantiere. Il suo è un un ruolo operativo, in pratica non è solo un supervisore ma, all'occorrenza, si siede in prima persona ai comandi di un escavatore e ne manovra la benna. Per ora, lo fa ancora con l'aiuto dei colleghi ma il suo obiettivo è diventare, al più presto, completamente autonoma.
"Una delle tante sfide che ho intrapreso qui in Toptaglio è imparare a guidare l'escavatore - spiega - ogni giorno, i miei colleghi mi insegnano e, comunque, è un'emozione guidare questi questi tipi di escavatori così grandi".
Chiara e Federica, ingegnere civile, si muovono con sicurezza e professionalità tra carrelli elevatori, muri di cemento armato e macerie da smaltire. Lavorano a stretto contatto con i loro colleghi uomini, da cui cercano d'imparare i segreti del mestiere come, appunto, guidare gi escavatori o manovrare una gru, un autocarro ribaltabile o anche i martelli pneumatici per abbattere vecchie mura.
Rappresentano la sfida, accettata e vinta, dall'azienda edile comasca Toptaglio che, con una totale apertura verso la dimensione "No gender gap" ha voluto incrementare, in particolare, la presenza femminile nei cantieri, come spiega il direttore generale, Paolo Ceresoli.
"In generale, quelle che vengono considerate funzioni pesanti, oggi, non lo sono più perché la tecnologia ci aiuta a fare meno fatica, e essere più sicuri e allora non si capisce perché il mondo femminile non ci sia - precisa Ceresoli - l'escavatorista oggi lo può fare chiunque, in totale sicurezza, quindi voglio convincere le donne a venire a provare. Per questo mi piacerebbe far partire un corso, per sole donne, retribuito, per stimolare l'ingresso della figura femminile (e non solo femminile), nel mondo dell'edilizia operativa".
Professionisti, insomma, indipendentemente dal genere, purché siano capaci di fare quello per cui vengono selezionati. E per le donne, ora: 3 mesi di contratto a termine per imparare a utilizzare i mezzi meccanici nei cantieri edili, con l'obiettivo dell'assunzione a tempo indeterminato. Affinché la parità di genere non sia solo una normativa ma un obiettivo concreto, com'è accaduto per Chiara e Federica.
"Ho scelto di studiare Ingegneria perché mi ha sempre affascinato tutto quello che c'è nel mondo delle costruzioni e, quindi, dal nulla avere un edificio costruito - aggiunge Federica - e, oggi, sto avendo di vivere il cantiere in prima persona, come donna e, quindi, essere in primo piano in questo contesto che non è usuale per la categoria femminile".
E senza rinunciare a nulla, perché smessi caschetto e scarpe antinfortunistiche, il lavoro continua in ufficio in un contesto, peraltro, dotato di tutta una serie di benefit aggiuntivi, come palestra e sala massaggi perché, spiega Ceresoli, l'azienda è come una grande famiglia.
"È fondamentale - conclude Ceresoli - l'incontro sulla propria strada di persone valide che ci credano, che abbiano voglia e che stiano bene e cerchiamo di fare di tutto perché abbiano un ambiente sereno, gratificante e stimolante.