Milano, 25 gen. (askanews) - "Separazione delle carriere vuol dire avere due Csm. Vuol dire ostacolare la possibilità che l'organizzazione degli uffici sia fatta insieme. Vuol dire trasformare il pm in una specie di organo che tende a ottenere la condanna piuttosto che a verificare se le persone hanno o non hanno commesso un reato. Sono tutte cose che vanno contro il cittadino". Così Gherardo Colombo, uno dei magistrati "simbolo" della stagione di Tangentopoli, boccia senza appello la riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante.
"L'Alta Corte che si occupa della discplina dei magistrati è fatta in modo che non si riesca ad andare dentro al nocciolo della questione che è quello di verificare se le regole sono state rispettate. L'estraneità rispetto al mondo della magistratura comporta una perdita", ha puntualizzato il magistrato (ormai in pensione) durante il flash mob che ha visto un centinaio di toghe milanesi riunirsi sulla scalinata principale del Palazzo di Giustizia per protestare contro i progetti di riforma della giustizia.
"Secondo me - ha aggunto Colombo - non si tratta di uno scontro tra politica e magistratura. Abbiamo una Costituzione che è stata fatta apposta per tutelare la dignità di tutte le persone. Se qualcosa non funziona nella magistratura bisogna correggere ciò che non funziona: ci sono i tempi dei processi, per esempio, che sono così dilatati. Bisogna correggere ciò che non funziona ma stando ancorati alla nostra Costituzione che è stata fatta perchè ciascuno di noi sia tutelato nei suoi diritti fondamentali".