Venezia, 19 mag, (askanews) - "Come ormai si sarà capito, la Biennale di Venezia sta sempre di più investendo nella creazione di un centro internazionale per la ricerca sulle arti contemporanee e il senso di questo centro è fare diventare la Biennale un laboratorio di verifica delle cognizioni teoriche acquisite da studenti, ricercatori, formatori o persone interessate alle arti, che vogliamo vengano qui a verificare le proprie ipotesi". Lo ha detto ad askanews il presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto, in occasione delle giornate inaugurali della 18esima edizione della Biennale Architettura, curata da Lesley Lokko e intitolata "Il laboratorio del futuro".
La sensazione, infatti, è che l'istituzione veneziana stia a sua volta assumendo sempre più il ruolo di una palestra culturale per immaginare nuovi futuri. "Per noi - ha aggiunto Cicutto - il laboratorio è il nostro DNA, lo è sempre stato e ora lo abbiamo specificato ancora di più. L'idea della mostra di Lesley Lokko aggiunge qualche cosa nel metodo scientifico: lei parte già da qualcosa di concreto che è l'analisi di ciò che è successo in Africa. Questo ci dà due effetti benefici: primo portare degli esempi concreti sui quali tutto sul mondo si può confrontare, secondo dare spazio, visibilità e udibilità a delle voci che sono state meno ascoltate".