Roma, 25 nov. (askanews) - Nella seconda puntata de "I viaggi del cuore" della nuova edizione, Chiara Amirante, fondatrice di Nuovi Orizzonti, durante il viaggio a Irlanda sulle orme di san Patrizio in onda su Canale5 ha risposto alla domanda del conduttore don Davide Banzato: "San Patrizio a 16 anni fu rapito e condotto schiavo in Irlanda, dove rimase prigioniero per sei anni. Dopo la liberazione divenne sacerdote e a 40 anni tornò proprio in Irlanda come vescovo e primo evangelizzatore. Come anche noi nel nostro piccolo possiamo trasformare le nostre ferite in feritoie d'amore?".
Sono convinta che solo se affrontiamo ogni difficoltà e ferita perdonando e continuando a donare amore ai nostri fratelli nella prova le nostre ferite si trasformano in feritoie di amore, di luce. Spesso la nostra reazione istintiva dinnanzi alle difficoltà e al dolore è quella di scappare o di rifugiarci in qualche gratificazione immediata che possa in qualche modo anestetizzare, o quanto meno alleviare un po' la nostra sofferenza. La realtà però è che quando fuggiamo o cerchiamo di anestetizzare il nostro malessere, questo diminuisce solo momentaneamente per poi ripresentarsi però con sempre maggiore intensità e più cerchiamo nuove possibili 'anestesie', più ci riscopriamo poi schiavi di tante dipendenze: alcool, sigarette, droghe, pasticche, cibo spazzatura, sesso usa e getta ecc. È importante allora guardare in faccia ciò che ci fa stare male ciò che ci ferisce e imparare a non scappare ma trovare il modo di trasformare qualunque difficoltà in nuova opportunità di crescita. Dare un nome a ciò che ci fa stare male è importante per affrontarne le cause e trovare una soluzione là dove possibile. Quando invece la soluzione non c'è si può sempre imparare a non subire passivamente quella sofferenza ma cercare, nella nostra forza interiore e nello spazio di libertà sempre presente nel nostro spirito, la modalità per vivere al meglio ciò che ci fa stare male. Per quanto riguarda le ferite non solo è importante riconoscerle per curarle e non rischiare di chiudere e indurire il cuore, ma in molti casi è di grande aiuto chiarirsi in verità con le persone che ci hanno ferito e perdonare sempre. Il per-dono e un grande dono non solo per chi lo riceve ma ancor più per chi trova la forza di donarlo. Il rancore, infatti, senza che ce ne accorgiamo avvelena il nostro cuore e spesso ci rende incapaci di amare e di ricevere amore ci priva quindi della possibilità di vivere quella gioia piena che scaturisce solo dall'amore vero. È una divina alchimia, un miracolo frutto dell'amore che in questi anni ho contemplato in migliaia di giovani con cuori non solo feriti ma spezzate dalle tante terribili sferzate della vita e che ora spendono la loro vita per aiutare altri ragazzi che hanno vissuto le loro stesse ferite e inferni.