Roma, 6 set. (askanews) - Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha inviato alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni una lettera in cui rassegna le sue "dimissioni irrevocabili, ringraziando in prima battuta la premier per averlo difeso con decisione. "Il lavoro non può essere macchiato da gossip. Grazie per l'affetto". E ancora: "Sono fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali".
Si chiude così, almeno sotto il profilo istituzionale la vicenda che ha coinvolto l'ex direttore del Tg2. Mercoledì sera nell'intervista-confessione al Tg1 Sangiuliano, tra lacrime e scuse aveva detto di aver di aver rassegnato le dimissioni a Giorgia Meloni, ma che erano state respinte da Palazzo Chigi. A meno di 48 ore da quelle parole, la tempesta mediatica scoppiata per la relazione con Maria Rosaria Boccia, mancata consigliera del ministero della Cultura ha portato a un cambio di direzione.
L'imprenditrice della moda, aveva replicato sui social alle parole del Ministro con nuovi post in cui lasciava intendere che Sangiuliano fosse ricattabile, nonostante quello che lui aveva appena sostenuto nell'intervista. Lui aveva mostrato i pagamenti a sue spese per i viaggi con la Boccia, e aveva assicurato che "mai un euro dal ministero è andato" all'imprenditrice.
L'opposizione a più riprese e con sempre più forza ha chiesto le dimissioni del ministro e anche nella maggioranza l'imbarazzo per la vicenda è visibilmente aumentato. Nella lettera a Giorgia Meloni, il giornalista spiega di aver maturato la decisione: "In giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico".
La vicenda non finisce qui e finirà comunque in tribunale, perché il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli ha presentato un esposto sulla vicenda Sangiuliano. Al suo posto a capo del ministero della cultura va Alessandro Giuli, già presidente della Fondazione Maxxi.