Bruxelles, 12 giu. (askanews) - Le auto elettriche cinesi a batteria, "beneficiano di sovvenzioni sleali" che "stanno causando una minaccia di danno economico ai produttori dell'Unione europea". Così la Commissione Ue ha motivato la sua decisione di imporre provvisoriamente, a partire dal 4 luglio, dazi sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina, a meno che non si arrivi a trovare nel frattempo un accordo con Pechino per risolvere la questione.
La decisione è stata presa dal collegio dei commissari riunito a Bruxelles, dopo la conclusione della sua indagine sulla catena di valore dei veicoli elettrici cinesi. Il vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas ha spiegato così la decisione in conferenza stampa: "In particolare, questa catena di valore beneficia di sussidi sleali, che stanno causando una minaccia di danno economico ai produttori di veicoli elettrici a batteria dell'Ue. La Commissione ha contattato le autorità cinesi per discutere di questi risultati ed esplorare le possibilità di risolvere i problemi individuati".
Finora le auto elettriche cinesi sono state tassate in Europa intorno al 10%: se non sarà trovato un accordo con le autorità di Pechino prima del 4 luglio, da quella data aumenteranno in misura variabile fra il 17,4% al 38,1% a seconda dei produttori cinesi (anche se questi dazi provvisori non saranno riscossi che dopo la decisione di renderli definitivi, che dovrà essere adottata entro 4 mesi). Un portavoce del ministero degli Esteri cinese aveva denunciato oggi la decisione Ue prima ancora che fosse annunciata, definendola "nociva" per gli interessi europei e incline al protezionismo.
Negli Stati Uniti, il presidente Joe Biden ha annunciato lo scorso 14 maggio un aumento dei dazi sui veicoli elettrici cinesi del 100%, contro il 25% fino ad allora in vigore.