Milano, 23 nov. (askanews) - "Botero: Via Crucis". Si è aperta a Milano "la prima mostra postuma" di uno degli artisti contemporanei più amati dal pubblico, una collezione che suona come un vero e proprio testamento spirituale dell'artista scomparso a settembre.
Importante non è soltanto la tematica religiosa, ma in realtà quella sociale e politica. Una mostra che parla di violenza e di carità, di istanze politiche e di arte.
Spiega la co-curatrice Vittoria Mainoldi: "Un Botero capace di riflessione, di profondità, di Pathos infinito e capace di fare denuncie sociali ecco il perchè della donazione al museo della sua città, che lo portasse in giro per il mondo e facesse conoscere la Colombia in giro per il mondo come un Paese di grande arte, cultura e umanità, invece che il Paese del Cartello e della guerra civile".
Fernando Botero è uno dei grandi maestri della contemporaneità: pittore, scultore e disegnatore. Il suo stile inconfondibile lo ha collocato di diritto tra i più importanti artisti che portano avanti la tradizione pittorica nel XX e XXI secolo.
"Noi vogliamo ricordare questa mostra come uno degli ultimi lasciti di Botero. Botero è un artista che si è sempre espresso attraverso l'arte. Era il suo modo di comunicare col mondo e quindi credo davvero che questa mostra ne sia il simbolo più alto".
La mostra resta aperta sino al 4 febbraio 2024 al Museo della Permanente di Milano.