Torino, 3 nov. (askanews) - Il titolo parla dell'era dei sogni a occhi aperti e Artissima 2024, la fiera d'arte contemporanea di Torino, ha effettivamente messo in scena un sistema di artisti e galleristi che, insieme, provano a dare una forma alle tendenze e alle storie che gravitano intorno al contemporaneo. Luigi Fassi, direttore, di Artissima, ci ha raccontato le sue sensazioni dall'interno: "Quest'anno la fiera presenta molta scultura - ha detto ad askanews - c'è una diversità di media che penso sia da rimarcare, e c'è il tentativo, che direi riuscito, di dare un'ampia gamma di offerta all collezionismo. Artissima è una fiera che segmenta diverse tipologie di collezionismo e di gallerie, abbiamo gallerie che hanno addirittura esordito fieristicamente questa settimana qui a Torino".
Le diverse sezioni coprono molti aspetti delle ricerche, e naturalmente parlano al mercato, trattandosi anche di un importante evento commerciale. Ma a colpire è la volontà di allungare lo sguardo verso nuove generazioni di interpreti del sistema dell'arte. "C'è anche questa volontà di Altissima di diventare un hub di giovani gallerie - ha aggiunto il direttore - e il tentativo è proprio quello di far crescere, accompagnandoli nel burrascoso mercato dell'arte, giovani galleristi che si affacciano da poco in questo scenario e che quindi hanno anche una freschezza generazionale, perché gli artisti che portano sono tanto giovani quanto loro. E proprio da un punto di vista curatoriale abbiamo 66 solo show, ossia stand monografici. Quindi possiamo dire che una galleria su tre ha scelto di avere un solo artista e una presentazione molto approfondita".
Questo andare in profondità è uno degli obiettivi dichiarati di Artissima, anche perché approfondendo di più è pure possibile offrire ai potenziali acquirenti una visione più completa dell'artista che si presenta. "Abbiamo lavorato molto sui collezionisti - ha concluso Fassi - abbiamo fatto tanto uno scouting sulle gallerie quanto uno scouting sul collezionismo. Abbiamo collezionisti dal Venezuela, dagli Emirati Arabi, dagli Stati Uniti, dal Brasile, dalla Malesia e per tanti di loro è la prima volta ad Artissima. Commercialmente le acquisizioni sono state molto diffuse e questo è fondamentale perché la fiera facilita quest'esperienza".
E, ci viene da dire muovendoci tra gli stand, facilita anche la possibilità di farsi un'idea su cosa sia l'arte contemporanea oggi, con lo stile di una fiera, ovviamente, ma sapendo che oltre il mainstream c'è spazio, e ospitalità, per molto altro.