Torino, 3 feb. (askanews) - Alpitour World e il Museo Egizio di Torino insieme per una partnership all'insegna di turismo e cultura. Il primo gruppo turistico italiano ha messo in campo un piano strategico di quattro anni, del valore di 800mila euro, per sostenere alcuni importanti progetti culturali e di rinnovamento del più antico museo egizio del mondo, anche in vista del suo bicentenario, nel 2024.
"Questo del museo egizio - ha detto ad askanews Pier Ezhaya, direttore generale Tour Operating di Alpitour World - rappresenta il primo passo di un nuovo percorso, che abbiamo lanciato il 24 novembre con il nuovo logo, e che ci vede occuparci non solo dei risultati economici e operativi che l'azienda deve necessariamente produrre, ma anche di quello che accade attorno a noi: il sociale, l'ambiente e la cultura. E' un intreccio molto prestigioso, che ci onora".
La collaborazione fra Alpitour World e il Museo Egizio punta a trasmettere il valore della scoperta, del viaggio, sia fisico sia simbolico, e, ovviamente, della cultura. "Sta iniziando un viaggio importantissimo - ha aggiunto il direttore del Museo Egizio Christian Greco - con un partner che ha creduto nel nostro progetto e ha messo al centro le parole che sono le linee guida dello sviluppo culturale del nostro museo e che sono accessibilità, condivisione e inclusione".
L'idea di fondo è quella di continuare a creare occasioni di incontro e di confronto, aprendo il museo a sempre più persone, per esempio in sette serate estive. "Quest'anno, tra le altre, abbiamo scelto un'iniziativa forte - ci ha spiegato il direttore Marketing di Alpitour World, Tommaso Bertini - la speciale estate by Francorosso. Francorosso, uno dei nostri marchi più importanti e che da più tempo opera in Egitto, sarà sponsor di queste serate e permetterà di entrare gratuitamente la sera e visitare le bellezze del Museo Egizio".
Altri progetti riguardano, i bambini e l'edutainment, con attività per hotel e resort di Alpitour che li porteranno a conoscere l'Egitto, i suoi luoghi e la sua storia. Ma anche iniziative che avvicineranno al museo i detenuti. "Sempre più - ha aggiunto Ezhaya - le aziende devono occuparsi anche delle ricadute di ciò che fanno. E il turismo e la cultura, in questo senso, sono formidabili ponti che uniscono popoli, persone, abitudini, tradizioni e aprono la mente".
Con l'idea di un viaggio che vuole andare oltre la semplice geografia e diventare esso stesso un produttore di significato. "Come diceva Kavafis: che questo viaggio sia lungo e nel percorso ci permetta di imparare tutto quello che possiamo imparare", ha concluso Christian Greco. Perché di scoprire, anche una civiltà antica come quella egizia,
non si finisce mai.