Roma, 23 gen. (askanews) - Flash mob del partito Alleanza Verdi e Sinistra davanti Palazzo Chigi per protestare contro il governo per il rilascio di Najem Osama Almasri, capo della polizia giudiziaria libica, arrestato domenica su mandato della Corte penale internazionale per crimini di guerra e riportato l'altro ieri in Libia su un aereo dell'Aeronautica militare perché l'arresto, a causa di un vizio nell'applicazione delle norme, non era stato convalidato. Il libico era stato quindi espulso con un provvedimento proprio del Ministro dell'Interno. Il deputato Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde.
"Attendiamo le dimissioni del ministro Nordio che ha mentito al paese, le questioni legate agli errori procedurali erano solo un alibi per consentire al trafficante di esseri umani, torturatore, stupratore e comandante libico" AlMasri "di essere liberato e addirittura di essere accompagnato con un aereo di Stato. Giorgia Meloni, non dovevi combattere trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo? Invece l'accompagni con un aereo di Stato. È una vergogna, è Giorgia Meloni che deve venire in parlamento". E, francamente - ha aggiunto - siamo allibiti, scandalizzati, dalle parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha detto che quello che dice la Corte penale internazionale non è la bocca della verità. Certamente la bocca della verità non è quella di questo governo che ha mentito agli italiani e che ha consentito un criminale, accusato di crimini contro l'umanità, di viaggiare su un aereo di Stato".
Tra i cartelli esposti dagli esponenti di Avs si legge "Il boia nell'aereo di Stato" e "Il governo Meloni libera un torturatrore e uno stupratore". Il deputato Nicola Fratoianni, ha aggiunto: "Siamo di fronte a una vergogna di Stato, il nostro governo umilia l'Italia di fronte al mondo e al diritto internazionale, abbiamo prima scarcerato poi riaccompagnato col volo di Stato un torturatore, un assassino, un criminale di guerra, accusato di crimini contro l'umanità nell'aeroporto costruito utilizzando i migranti in schiavitù e la costruzione di quell'aeroporto è proprio uno dei capi d'accusa che pendono sulla testa di Almarsi. Questa vergogna non può rimanere impunita, non se la caveranno con la storiella del cavillo, il cavillo non esiste, il cavillo ha un altro nome: si chiama complicità. Il governo ha paura che Almasri, se fosse stato consegnato alla Cpi, potesse raccontare ciò che per una democrazia dovrebbe essere impronunciabile, cioè l'infamia di accordi che si fanno sulla pelle di persone sottoposte a tortura e a violenze indicibili. Sia chiaro, c'è una questione - ha sottolineato il segretario di SI - che va persino oltre questa: noi vogliamo sapere se non è arrivato il momento, anche semplicemente sulla base di questa vicenda, di chiuderla una volta per tutte con gli infami accordi con la Libia. Pensiamo che sia arrivato il momento di farlo".