Milano, 14 mar. (askanews) - Rodrigo Duterte ha fatto la sua prima apparizione alla Corte Penale Internazionale (Cpi) dell'Aia il 14 marzo, anche se non di persona ma in collegamento video. L'ex-presidente filippino è stato collocato in un centro di detenzione della Cpi dopo il completamento degli esami medici necessari.
Duterte, estradato e consegnato nelle mani della Cpi, dopo essere stato arrestato a Manila martedì, è accusato di crimini contro l'umanità commessi nel promuovere durante il suo mandato presidenziale una spietata guerra alla droga, in cui sono morti migliaia di filippini.
Durante il suo mandato, tra il 2016 e il 2022, almeno 6mila persone sospettate di spaccio o tossicodipendenza vennero uccise in una serie di discusse operazioni della polizia.
"Penso che per noi, vittime della guerra alla droga, questo sia il primo passo per ottenere giustizia nel nostro sistema di giustizia penale internazionale", ha dichiarato Gilbert Andres, l'avvocato che segue le vittime della guerra alla droga di Duterte, che ha parlato fuori dal tribunale, dove si sono radunati sia i sostenitori sia i detrattori dell'ex presidente.
"Questo è un giorno molto triste per la giustizia internazionale. Un giorno molto triste davvero", ha affermato Harry Roque, ex portavoce di Duterte.
Nonostante l'arresto e il trasferimento all'Aia, l'ex presidente filippino al momento rimane candidato alle elezioni per la carica di sindaco di Davao City, un feudo politico della sua famiglia.