Roma, 18 set. (askanews) - Lutto nel mondo del calcio. È morto a 59 anni Salvatore Schillaci, per tutti Totò, icona delle Notti magiche di Italia '90. In azzurro coi suoi gol aveva infiammato l'Italia di quell'estate. Era malato di tumore al colon ed era già stato operato due volte. Era nato a Palermo il primo dicembre 1964 e si era sposato due volte; lascia tre figli.
Totò Schillaci comincia nel Messina, poi gioca tra le altre, per Juve, Inter e la Nazionale. Un calciatore del Sud che dai campi polverosi in terra battuta della sua Sicilia arriva a suon di goal a calcare i terreni di gioco degli stadi più prestigiosi al mondo.
In un'intervista ad askanews sul suo libro "Il gol è tutto" nel 2016, raccontava: "Il gol è tutto per me è che in un momento, in una fase delicata di un ragazzo che intraprende questa professione, avendo attorno la cattiva amicizia, non si fa trasportare dalle cattive amicizie e questo per me è già un gol. L'altro aspetto è che a me piaceva fare gol, come attaccante, il gol di permette di andare avanti, ti permette contratti, ti permette di avere successo".
"Grazie per averci fatto sognare, esultare, abbracciare e sventolare il nostro Tricolore. Buon viaggio, campione", ha scritto su X, la premier Giorgia Meloni.
Schillaci chiude da capocannoniere ai Mondiali di Italia '90 con 6 reti, scarpa d'oro del torneo e pallone d'oro come miglior giocatore. Poi comincia il declino. Il rendimento incostante, unito al fallimento del suo matrimonio, spinge il club bianconero a dare il benservito a Totò dopo 3 anni. Un anno all'Inter e l'avventura in Giappone dove segna 68 gol in 100 presenze.
Appese le scarpette al chiodo si apre la carriera di ospite televisivo: l'ultima apparizione nel 2023 con il reality Pechino Express, ma anche comparsate in un film e una serie Tv. Nel 2011 prende la gestione di un centro sportivo a Palermo e sembra che la vita gli regali un po' di serenità.