Roma, 20 set. (askanews) - Sono stati 11,2 i miliardi di euro di gettito nelle casse dello Stato solo nel 2022, mentre sono 65mila le aziende che danno lavoro a 150.000 persone, oltre 85mila i punti vendita, 41mila tra bar ed esercizi pubblici e 34.500 tra tabaccherie e ricevitorie. Questi i numeri più importanti del settore del Gioco Pubblico in Italia presentati al Forum "Il gioco pubblico alla sfida della sostenibilità", promosso da Acadi, Associazione Concessionari di Giochi Pubblici, che si è svolto nella sede di Confcommercio a Roma.
"Su 20 miliardi di euro di spesa degli utenti vengono portati nelle casse dello Stato 11 miliardi di euro di gettito erariale, tutto da emersione", ha spiegato Geronimo Cardia, Presidente Acadi.
Nel corso del Forum è stato presentato anche il Bilancio di Sostenibilità 2022 del comparto e si è fatto il punto con addetti ai lavori e istituzioni sullo stato dell'arte e sul futuro dell'intero settore.
"Perché fare un bilancio di sostenibilità del comparto, un atto innovativo - ha proseguito Cardia, sottolineando - Perché crediamo che gli strumenti e le verifiche degli indici Esg mettano ancora più in luce quello che è il ruolo strategico del comparto".
Con gli indici Esg (Environmental, Social, Governance), i tre pilastri per la sostenibilità di un'impresa o un'organizzazione, Acadi rivendica il ruolo strategico dei suoi 53.500 punti vendita in cui sono presenti gli apparecchi (49mila nella rete cosiddetta generalista - ovvero bar e tabacchi), definiti "presidi di legalità" dei territori.
Al confronto sul futuro del settore hanno partecipato inoltre la sottosegretaria all'Economia, Lucia Albano; il direttore Giochi dell'Agenzia della Dogane e dei Monopoli, Mario Lollobrigida; il presidente della Commissione Finanze della Camera dei deputati, Marco Osnato; il comandante del Nucleo Speciale Commissioni Parlamentari d'Inchiesta della Guardia di Finanza, Claudio Ramponi; il direttore del Servizio Controllo del Territorio della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, Vincenzo Nicolì; il presidente aggiunto della Corte dei Conti, Tommaso Miele.