Washington, 16 ott. (askanews) - I panda giganti Bao Li e Qing Bao esplorano la loro nuova casa: annusano, fanno il bagno, si guardano attorno e mangiano bambù. Sono ancora un po' spaesati al loro arrivo allo Smithsonian National Zoo di Washington, dopo un lungo viaggio da Chengdu, in Cina, a bordo di un aereo cargo FedEx Boeing 777F soprannominato Panda Express. Dall'aeroporto sono stati poi trasportati su camion, sempre all'interno di comode casse dove potevano muoversi, e sono stati nutriti durante i vari spostamenti.
I panda hanno tre anni; ora saranno tenuti in quarantena per almeno 30 giorni. "Siamo entusiasti di accogliere Bao Li e Qing Bao a Washington", ha dichiarato Brandie Smith, direttore dello zoo nazionale e dell'Istituto di biologia della conservazione. "Oggi celebriamo con gioia un nuovo capitolo del nostro programma di allevamento e conservazione dei panda giganti, che dura da 52 anni".
Solo pochi esemplari di panda sono rimasti negli Stati Uniti; negli ultimi anni quasi tutti sono stati restituiti alla Cina con contratti prestabiliti, compresi i tre che erano a Washington, rientrati lo scorso novembre. Ora l'area dei panda allo zoo è stata ritrutturata per accoglierli più comodamente e con maggiore spazio.
La mancanza di veloci "rimpiazzi" di panda è stata letta da molti come un segnale delle accresciute tensioni tra Usa e Cina. Pechino utilizza la cosiddetta "diplomazia dei panda" dal 1972, quando i primi esemplari furono inviati come regalo dopo la storica visita del presidente Richard Nixon nel Paese.
Xi Jinping, dopo aver incontrato Joe Biden in occasione di un vertice in California lo scorso novembre, aveva detto che la Cina avrebbe mandato nuovi panda come "inviati dell'amicizia tra il popolo cinese e quello americano". Ad agosto scorso lo zoo di San Diego ne ha accolti due: sono i primi arrivati dalla Cina negli Stati Uniti in 21 anni. E ora è toccato a Bao e Qing.