F. Murray Abraham
Vita privata e carriera artistica dell'attore: dal premio Oscar per Amadeus al teatro, dagli esordi alla famiglia
- Nome completo: Abraham Murray
- Data di nascita: 24/10/1939
- Luogo di nascita: Pittsburgh (Pennsylvania)
- Segno zodiacale: Scorpione
- Altezza: 1.8 m
- Professione: attore
- Data debutto: 1971
Biografia
F. Murray Abraham, pseudonimo di Murray Abraham è un attore statunitense. Nasce a Pittsburgh (Pennsylvania) il 24 ottobre 1939. Suo padre Fahrid emigra negli Stati Uniti con la famiglia dalla Siria ottomana. La madre Josephine Stello è invece figlia di immigrati italiani originari della provincia di Reggio Calabria. Cresciuto ad El Paso (Texas), frequentata l’Università del Texas ad Austin e studia recitazione sotto all’ HB Studio, a New York City. Dopodichè debutta a teatro a Los Angeles portando in scena lo spettacolo The Wonderful Ice Cream Suit di Ray Bradbury. Da quel momento Abraham prende spesso parte a rappresentazioni teatrali.
Tra le sue interpretazioni teatrali più celebrate menzioniamo Teibele and Her Demon (1980), A Life in the Theater (1992), It’s Only a Play (2005).
Ancora maggiore è però il successo che ottiene davanti alla macchina da presa: il suo debutto cinematografico avviene nel 1971 con la commedia They Might Be Giants di Anthony Harvey. Nel corso degli anni ’70 prende parte a diversi film, generalmente in piccoli ruoli. Tutto cambia però nei primi anni ’80, quando viene diretto da Giuliano Montaldo nella mini-serie Marco Polo, da Brian De Palma in Scarface ma soprattutto da Milos Forman in Amadeus: la sua celebratissima interpretazione di Antonio Salieri, "antagonista" del genio Mozart, gli vale nel 1985 il premio Oscar come miglior attore protagonista. Abraham prende parte nel 1986 alla ricca produzione europea Il nome della rosa (tratta dall’omonimo bestseller di Umberto Eco) dove interpreta, diretto da Jean-Jacques Annaud, il ruolo di Bernardo Gui. Tra i successivi film a cui ha partecipa ricordiamo Un uomo innocente di Peter Yates (1989) Last Action Hero di John McTiernan (1993), La dea dell’amore di Woody Allen; Riccardo III – Un uomo, un re di Al Pacino. Nonostante i premi, i favori critici e il successo Abraham mantiene sempre una certa distanza dallo Star System, preferendo spesso piccoli film e spettacoli teatrali a grandi produzioni hollywoodiane. La carriera di F. Murray Abraham degli anni 2000 è particolarmente variegata e anche un po’ sfuggente: appare in una gran quantità di serie televisive, entrando anche nel cast di Homeland (2012-2018), recita in diversi film di produzione italiana; lo si vede in progetti puramente commerciali (la versione live action di Lilli e il vagabondo) e in rigorosi film d’autore (Goltzius and the Pelican Company di Peter Greenaway); appare però anche in celebrati film di autori come i fratelli Coen (A proposito di Davis) e Wes Anderson (Grand Budapest Hotel).
Vita privata
Murray Abraham ha da sempre vissuto una vita privata molto discreta: ancora molto giovane, nel 1962 ha sposato Kate Hannan, donna con la quale ha trascorso la sua intera vita. I due hanno avuto due figli, Mick e Jamili, ed hanno una nipote di nome Hannah.
Nel passato di F. Murray Abraham si cela però una doppia tragedia: la morte, in giovane età, dei suoi fratelli Robert e Jack, entrambi vittime, separatamente, di incidenti automobilistici. L’attore non rilascia dichiarazioni in merito, ma parla invece della sua grande fede: chierichetto da piccolo della Chiesa Ortodossa, la religione occupa un posto centrale nella vita di F. Murray Abraham.
Progetti
- 1975 – I ragazzi irresistibili (regia di Herbert Ross)
- 1976 – Il vizietto americano (regia di Richard Lester)
- 1976 – Tutti gli uomini del presidente (regia di Alan J. Pakula)
- 1982-1983 – Marco Polo (serie tv di Giuliano Montaldo)
- 1983 – Scarface (regia di Brian De Palma)
- 1984 – Amadeus (regia di Miloš Forman)
- 1986 – Il nome della rosa (regia di Jean-Jacques Annaud)
- 1989 – Un uomo innocente (regia di Peter Yates)
- 1993 – Last Action Hero – L’ultimo grande eroe (regia di John McTiernan)
- 1995 – La dea dell’amore (regia di Woody Allen)
- 1996 – Riccardo III – Un uomo, un re (regia di Al Pacino)
- 1997 – Mimic (regia di Guillermo del Toro)
- 1998 – Star Trek – L’insurrezione (regia di Jonathan Frakes)
- 2000 – Scoprendo Forrester (regia di Gus Van Sant)
- 2001 – I cavalieri che fecero l’impresa (regia di Pupi Avati)
- 2003 – My Father (regia di Egidio Eronico)
- 2012 – Goltzius and the Pelican Company (regia di Peter Greenaway)
- 2012-2018 – Homeland – Caccia alla spia (serie televisiva)
- 2013 – A proposito di Davis (regia di Joel ed Ethan Coen)
- 2014 – Grand Budapest Hotel (regia di Wes Anderson)
- 2018 – Robin Hood – L’origine della leggenda (regia di Otto Bathurst)
Premi
- 1984 – Los Angeles Film Critics Association Awards: Miglior attore per Amadeus
- 1985 – Premio Oscar Miglior attore protagonista per Amadeus
- 1985 – Golden Globe Miglior attore in un film drammatico per Amadeus
Dove nasce la lettera F. che precede il nome Murray Abraham?
Il vero nome dell’attore è Murray Abraham. La F che lo precede è un omaggio a suo padre: nato con il nome di Fahrid, giunse negli Stati Uniti con la famiglia all’età di 5 anni, "americanizzando" il suo nome in Frederick.
Da quali registi italiani è stato diretto F. Murray Abraham?
F. Murray Abraham ha un ottimo rapporto con l’Italia e ha in più occasione lavorato con registi del nostro paese. Nel corso della sua carriera è stato diretto da Giuliano Montaldo, Pasquale Squitieri, Sergio Gobbi, Tonino Valerii, Pupi Avati, Egidio Eronico, Renzo Martinelli, Lina Wertmüller, Liana Marabini, Salvatore Nocita, Ivo Barnabò Micheli, Carlo Lizzani, Giancarlo Giannini, Louis Nero, Ricky Tognazzi, Raffaele Mertes, Maurizio Zaccaro, Giulio Base.
Quali doppiatori hanno prestato la propria voce a F. Murray Abraham?
I doppiatori che, in assoluto, hanno prestato più volte la loro voce a F. Murray Abraham, nelle versioni italiane dei suoi film, sono Michele Kalamera e Dario Penne: il primo ha doppiato l'attore statunitense in alcuni in film come Amadeus, Grand Budapest Hotel e nella serie Homeland; il secondo in molti dei lungometraggi da lui interpretati negli anni 2000. Altri doppiatori che gli hanno dato più volte la voce sono Ennio Coltorti e Sandro Iovino.