Viva Rai 2, l'omaggio di Fiorello a Gianni Minà
All'indomani della scomparsa del grande giornalista, lo showman l'ha ricordato riproponendo la sua parodia di Viva Radio 2, che il maestro ha sempre amato.
Si è spento nella serata di lunedì 27 marzo, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo del giornalismo italiano, e non solo: stiamo parlando di Gianni Minà, maestro del giornalismo, scomparso all’età di 84 anni a causa di una malattia cardiaca. Sono tantissimi i volti noti del mondo dello spettacolo ad avergli reso omaggio, e tra loro non poteva mancare Fiorello, che lo ha ricordato nella puntata odierna di Viva Rai 2.
Fiorello ricorda Gianni Minà
Come ha raccontato lo stesso Fiorello, quello che lo lega a Gianni Minà è un rapporto davvero speciale. I due si sono conosciuti per caso tra gli studi della Rai, e immediatamente lo showman siciliano ha creato la parodia del giornalista. Erano gli anni di Viva Radio 2, in cui Fiorello – affiancato da Marco Baldini – dava il meglio di sé con le imitazioni dei più disparati personaggi famosi, dai politici ai volti della televisione. Tra queste non mancava l’imitazione di Gianni Minà, che Fiorello prendeva bonariamente in giro con elenchi infiniti dei personaggi più improbabili che il giornalista avrebbe intervistato. E, come è noto, lo stesso Minà era un grande amante di questa parodia, che ha sempre trovato molto divertente.
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Entra nel canale WhatsApp"Questa parodia nacque ai tempi di Viva Radio 2 con Marco Baldini, dopo che una mattina incontrai Minà in un corridoio di via Asiago, dove registravamo la trasmissione, con una mazzetta di giornali sotto il braccio", ha raccontato Fiorello a Viva Rai 2. "All’improvviso gli cadde una foto. La raccolsi io e vidi che ritraeva Minà insieme al Dalai Lama, a Roberto De Niro e a Ivana Spagna. Allora gli chiesi come fosse stato possibile e lui mi rispose: Ma sai, sono gli incontri della vita". Un omaggio allo stesso tempo divertente ed emozionante quello che Fiorello ha riservato a Gianni Minà, ricordando uno dei più grandi giornalisti italiani di sempre, capace anche non prendersi sul serio e, anzi, apprezzare (come molti non avrebbero fatto) la propria parodia, che negli anni si è affermata come uno dei cavalli di battaglia di Fiorello.