Vincenzo Schettini, il prof dei social ora spopola in tv: “Sogno Fiorello. I reality? Preferisco la fisica”

Il prof più seguito sui social è sbarcato su Rai Due con "La fisica dell'amore". A Libero Magazine ha raccontato retroscena e speranze di questa prima esperienza televisiva.

Dai social alla tv, passando per un tour teatrale costantemente sold out. Il professor Vincenzo Schettini, oltre un milione di follower su Instagram e tik tok e oltre 100 milioni di visualizzazioni su Youtube, con il suo canale "La Fisica che ci piace", è sbarcato su Rai Due con uno show tutto nuovo che mette insieme due cose apparentemente lontanissime tra loro: fisica ed emozioni. Il programma si chiama "La fisica dell’amore" e le prime due puntate hanno attirato, secondo i dati auditel, la curiosità del pubblico televisivo.

Preparazione solida, aria sbarazzina, ironia e passione per la materia hanno reso il prof Vincenzo Schettini una star dei social e ora la formula vincente sul web viene rivista e riproposta in un originale programma tv che tra riflessioni, parallelismi, esperimenti, testimonianze dei ragazzi in studio e di tanti ospiti, vuole portare alla scoperta delle leggi della fisica e di quelle (ancora più complesse) dei sentimenti, delle emozioni e della vita.

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In questa intervista a Libero Magazine, il prof Schettini racconta come si è innamorato della fisica, come è diventato una web star, che studente è stato, le sfide che ha dovuto affrontare e quelle che affronta ogni giorno, e come vede non solo il suo presente, ma anche il suo futuro in tv.

Prof. Schettini, ci racconta come è capitato il suo successo? Come si fa a trasformarsi da insegnante a star dei social?

Mi sono incuriosito anni fa del meccanismo del funzionamento dei social. Ho cominciato come tutti, all’epoca, su Facebook. Quel nuovo strumento mi piaceva ma ho capito subito che per me era molto faticoso pubblicare qualcosa di personale, però mi sembrava bellissimo che le persone potessero leggere quello che avevo da dire. E quindi ho pensato, proviamo a per parlare di quello che faccio, parliamo di fisica!

In molti, anche suoi colleghi, ci provano, in pochi però riescono veramente a catturare l’attenzione del pubblico sul web, quindi lei devi averci messo qualcosa di diverso, cosa?

Io non ho mai avuto un approccio accademico parlando di fisica sui social, ho preferito un modo più empatico e spontaneo per propormi, così come sono nella vita. Poi c’è il fatto che continuo a emozionarmi quando parlo di fisica, e quindi, forse questa emozione è arrivata. Può darsi che abbiano anche colpito altre cose di me: il mio modo di gesticolare, la mia cadenza. Piano piano i miei video sono stati sempre più visti dai ragazzi. Credo comunque che un content creator abbia successo quando dice qualcosa originale e in un modo altrettanto originale. Di certo nel mio caso, quello che il pubblico vede sui social è quello che sono.

Quando si è innamorato della fisica e ha capito che avrebbe fatto parte della sua vita?

Io mi sono iscritto alla facoltà di fisica soprattutto perché la vedevo una grande sfida, ma il grande amore è esploso quando poi ho frequentato l’università e ho avuto la fortuna di incontrare dei docenti con grande carisma ed è stato fondamentale per me.

C’è un argomento di cui si è innamorato per primo? E qual è in questo momento l’argomento che le sta più a cuore di divulgare?

La cosa che mi preme comunicare di più non è un concetto di fisica. Su quel piano, la cosa che trovo più urgente oggi spiegare è l’energia, proprio il concetto di trasformazione di energia è al centro del mio spettacolo in teatro, perché è un argomento che apre a tante conseguenze e collegamenti, basti pensare alla cosiddetta transizione energetica. Però, la verità è che l’argomento che mi sta più a cuore in assoluto è molto più generale: sento la necessità di dire ai ragazzi studiate, acculturatevi, apprendete perché la conoscenza rende le persone migliori, meno chiuse, meno gelose di loro stesse, più aperte al mondo. Questo è il messaggio fondamentale che spero arrivi con il mio lavoro sui social, a teatro, in tv.

Nel suo programma tv, La Fisica dell’Amore, ha messo insieme due cose che sulla carta sembrano lontanissime una dall’altra, cioè la fisica e le emozioni, come le è venuta l’idea?

E’ l’unione delle due cose che io faccio da anni anche online. Il venerdì infatti, sul mio canale Youtube, lo dedico a un video che parla non di fisica ma a sentimenti, stati d’animo, emozioni. Quindi l’idea del programma viene da lì. Questi due argomenti, che sui miei social sono presenti ma separati, ora in tv si uniscono e quindi, per esempio, parliamo del concetto di forza per poi parlare della forza di volontà, oppure parliamo delle leggi della dinamica per poi arrivare a parlare del cambiamento.

Della fisica sappiamo che lei è un conoscitore, con l’altra parte invece, quella delle emozioni, come se la cava? Quali sono state le sfide emotive più grandi che ha affrontato?

La sfida emotiva più grande che affronto ogni giorno è il mio carattere. Io sono sempre su una rollercoaster, una montagna russa perpetua. Sono molto sensibile, il mio lato artistico prende spesso il sopravvento e non è facile crescere e strutturarsi, bisogna fare il callo su alcune cose, fortificarsi e su questo ci sto ancora lavorando. Insieme alla mia voglia di raccogliere le sfide, andare avanti, buttarmi nelle cose, io so bene che ho delle vulnerabilità da gestire, e sto lavorando per cercare un equilibrio.

È successo che lei sia stato bersagliato dalle critiche di alcuni colleghi insegnanti, come se lo spiega? In realtà la sua visibilità dà luce in qualche modo anche al lavoro di tutti quelli che, come lei, tutte le mattine vanno in classe ad insegnare, non è così?

Forse c’è una sorta di invidia, ma sono sentimenti umani, non ci trovo niente di strano. Io anche, come tutti, ho provato invidia per i risultati degli altri, ma questo mi ha sempre fatto scattare la voglia di riuscire anch’io a raggiungere gli stessi traguardi. Non tutti però funzionano così. Mi rimproverano molte cose, tra cui che mi capita di fare errori. A volte sbaglio è vero, come sbagliano tutti, compresi i più grandi scienziati e pensatori. Non c’è niente di strano nello sbagliare, è una cosa umana e anzi, spesso dagli errori nasce la possibilità di nuovi controlli, approfondimenti. Poi mi viene imputato che banalizzo troppo i concetti, ma se io voglio arrivare a un pubblico più ampio possibile ho bisogno di semplificare. Infine vengo criticato per come mi presento: i gesti, i capelli, la cadenza. Io penso che sono cose che dovrebbero far capire che non sono costruito ma mi propongo esattamente come sono nella vita di tutti i giorni.

Le prime puntate di La Fisica dell’Amore sono andate in onda. Rivedendosi, la trasmissione è venuta come voleva? È soddisfatto del risultato, anche in termini di ascolti?

E’ andata benissimo. Rivedendomi mi ha stupito che non si veda per niente il fatto che ero veramente agitatissimo. Ho fatto solo mezza prova, mi dicevano che in passato i tempi per preparare una trasmissione tv erano più dilatati, io ho avuto pochissimo tempo, ma forse si sono affidati al mio essere abituato a fare video. Certo è che mi sono ritrovato in una situazione nuova e veramente emozionante, con cinque telecamere intorno, il pubblico, la scaletta, gli ospiti. Non è stata proprio una passeggiata, ma mi sono sentito a mio agio e sono molto soddisfatto del risultato, quando ho visto la prima puntata mi sono detto: bellissima!

Visto che ormai li ha provati tutti, tra social, palco teatrale e tv cosa preferisce?

Sono contesti molto diversi tra loro. Sul palco è bellissimo fare una battuta o un esperimento e sentire che si riesce a suscitare una risata o lo stupore delle persone. Hai il pubblico davanti, anche 1500 persone, e lo senti addosso in ogni reazione, questa è la magia del teatro. La magia della tv per me è stata il poter lavorare con una equipe di persone che si confrontano con te per costruire qualcosa, è stato molto emozionante e interessante per me. La rete, i social invece, sono una ricerca continua, la possibilità di pensare a format, di rendere subito realtà le tue idee, di interagire in tempo reale con chi ti segue, ma a livello produttivo e creativo sei tu e tu. Sono esperienze diverse, a cui aggiungerei quella di aver scritto due libri. Tra tutte queste cose, la tv e il teatro mi stanno emozionando tantissimo e dando tante soddisfazioni. Molti parlano della tv come un mezzo morente, io invece non sono affatto convinto di questo. Anche perché la tv ormai è l’on demand, e se riuscirà a cambiare tempi e a rinnovarsi continuerà ad attrarre il pubblico. Il teatro mi ha regalato una stagione bellissima, con tutti sold out per venire a seguire una lezione di fisica. E dal vivo ho avuto anche il polso di tanti apprezzamenti, del pubblico, ma anche degli addetti ai lavori e dei colleghi docenti. Ora sono ancora in tour e abbiamo programmato anche tre date in più per questa estate: l’11 luglio a Piacenza, il 17 luglio a Varese e il 12 agosto a Marina di Pietrasanta.

A La Fisica dell’amore, si alternano anche personaggi famosi che vengono a raccontarsi, qual è l’ospite dei suoi sogni?

Mi piacerebbe avere Barbero, lo trovo un po’ un alter ego sul fronte della storia, o Oddifreddi per la matematica. Questo per quanto riguarda la cultura, il fronte della divulgazione. Uno che mi piacerebbe tantissimo avere ospite è Fiorello, che trovo una persona originale, super creativa, e che potrebbe raccontarsi sia come padre che come studente. Poi certo, un sogno ancora più grande, sarebbe poter avere Mina. Comunque già in questa prima edizione abbiamo avuto grandi ospiti, mercoledì per esempio, ci sarà un’intervista particolarmente interessante con Rocco Siffredi.

Il docente più seguito d’Italia, che studente è stato?

Direi normale. Molto organizzato a livello di tempi, e anche uno che tendeva a fare il simpaticone. Ai tempi della scuola vivevo con disagio la mia fisicità, mi vedevo come un brutto anatroccolo, e per compensare cercavo di usare l’ironia, la battuta, la simpatia per socializzare. Non mi sono piaciuto per diversi anni, ero troppo magro, e anche di viso non mi piacevo. Poi ho deciso di lavorare su me stesso, mi sono rifatto il naso, ho iniziato a mettere su peso andando in palestra, e piano piano mi sono sentito più a mio agio con me stesso. Il punto non era quello che pensavano gli altri, ma quello che sentivo io. Una volta che mi sono impegnato a lavorare su me stesso e mi sono accettato, le critiche degli altri non hanno avuto più importanza.

Ma con una personalità così estroversa e dinamica, ora che il prof Schettini ha messo un piede in tv, un domani, potremmo vederlo in altre vesti, oltre a quelle di divulgatore? In un reality per esempio?

Ho avuto diverse proposte di reality ma finora ho sempre rifiutato, per un motivo principale. Non ho niente contro i reality e contro chi partecipa, ma la verità è che, da una parte, ho molto ancora da raccontare nel percorso che sto facendo, e dall’altra non avrei nemmeno il tempo per fare un’esperienza del genere in questo momento. A me non sarebbe dispiaciuto andare a scolpire l’addome sull’Isola, ma al momento proprio non ho il tempo e soprattutto ho ben chiaro che la gente mi segue per quello che faccio, per gli argomenti che affronto, perché parlo di fisica in un certo modo. Quindi soprattutto da questo punto di vista in questo momento l’idea del reality stride, ho ancora moltissimo da fare del mio.

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